MADRID. – La fisarmonica del maestro Vincenzo De Ritis intona brani della tradizione abruzzese e così, senza neanche bisogno di parole, il concetto di “radice” si fa strada in maniera sempre più chiara. Si è aperta in musica, mercoledì 25 giugno, nella sede della Fondazione Pescarabruzzo a Pescara, la presentazione del libro “Sconfinamenti. Raccolta di racconti del Premio Italia Radici nel Mondo Toto Holding” (Ianieri Edizioni), una delle tante iniziative organizzate nell’ambito del progetto “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo” del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in partnership con Toto Holding e in collaborazione con Fondazione Pescarabruzzo e Piccolo Festival delle Spartenze.
Il Premio ha trovato casa all’interno del John Fante Festival di Torricella Peligna e la seconda edizione verrà lanciata in occasione del Festival, che si tiene dal 21 al 24 agosto (con anteprima il 9 e 13 luglio). A presentare il libro sono stati Giovanna Di Lello, ideatrice del premio e direttrice del John Fante Festival, Giuseppe Sommario, ideatore del premio e direttore del Piccolo Festival delle Spartenze, Vanesa Cristina Di Stefano, una delle autrici dei racconti raccolti nel libro, Dario Cortese, del Maeci, e Carmine Ficca, sindaco di Torricella.
“Questo premio, finanziato grazie a un contributo del Ministero degli affari esteri, coglie lo spirito e le finalità del turismo delle radici – ha spiegato Cortese – vale a dire innanzitutto riavvicinare gli italodiscendenti nel mondo all’Italia, rinnovando l’interesse verso la terra dei loro padri, alla scoperta delle tradizioni dei luoghi d’origine delle proprie famiglie. Luoghi d’origine che spesso sono piccoli comuni e meravigliosi borghi che non rientrano nell’itinerario classico delle principali mete turistiche: valorizzare questi territori, facendoli conoscere all’estero, è il secondo obiettivo del turismo delle radici. E spesso per cogliere questo duplice obiettivo sono centrali proprio i racconti”.
La prima edizione del premio ha ricevuto più di settanta candidature dai paesi con una maggiore presenza di italiani all’estero. “Con questo volume”, ha spiegato Di Lello, “si è voluto dare voce a scrittori e scrittrici delle numerose comunità italiane sparse in tutto il mondo. Il tema proposto è stato quello delle radici plurime”. Nel racconto della Di Stefano le radici plurime sono state rintracciate attraverso le ricette culinarie della tradizione. Secondo le stime del Ministero degli affari esteri sono circa 80 milioni gli italodiscendenti nel mondo.
La rete di Italea, implementata dal Maeci, serve da strumento per venire incontro alle esigenze di questo tipo di turismo. Facendo da raccordo con il territorio, Italea permette di personalizzare il viaggio alla ricerca del proprio passato. Il sito internet di Italea, lanciato a marzo scorso, ha già avuto oltre 1.600.000 visite. E Confcommercio calcola che il potenziale economico del turismo delle radici ammonta a circa 8 miliardi di euro.
(Redazione)