Bufale da Maturità: uno studente su sei ci casca ancora. La Polizia rilancia la campagna anti-fake

In una foto d'archivio gli esami di maturità con la prima prova di italiano. ANSA/CESARE ABBATE


Anche nel 2025 torna “Maturità al sicuro”, la campagna della Polizia Postale e Skuola.net per smascherare le notizie false sugli esami. Dall’uso degli smartphone alle tracce “trafugate” online, ecco le bufale più diffuse tra i maturandi.


ROMA – A pochi giorni dall’inizio dell’Esame di Stato 2025, torna puntuale una minaccia che accompagna da anni gli studenti italiani: le fake news sulla Maturità. Nonostante la crescente attenzione alla sicurezza e all’informazione corretta, ancora uno studente su sei crede che sia possibile trovare le tracce d’esame online prima della prova scritta. È solo una delle tante convinzioni sbagliate che circolano tra i maturandi, alimentate da internet, social e passaparola.

Per contrastare questa ondata di disinformazione, la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica rinnova, per il diciottesimo anno consecutivo, la campagna “Maturità al sicuro”, in collaborazione con il portale per studenti Skuola.net. L’obiettivo: informare correttamente, smontare bufale pericolose e aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore consapevolezza e serenità.

Lo smartphone? Va consegnato, non tenuto in tasca

Una delle convinzioni più diffuse riguarda l’uso dei dispositivi elettronici durante le prove scritte. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su 1.200 studenti, il 18% pensa di poter tenere lo smartphone con sé in postazione, magari spento. In realtà, come ricorda il regolamento, tutti i dispositivi devono essere consegnati al banco della commissione prima dell’inizio della prova.

Ancora più preoccupante è che un 3% degli studenti crede si possa usare il telefono senza gravi conseguenze, al massimo con un richiamo o una penalizzazione. In verità, l’utilizzo di strumenti non autorizzati può portare all’invalidazione dell’intero esame. La buona notizia? Il numero degli studenti che rischia comportamenti scorretti è in calo del 20% rispetto al 2024.

Anche lo smartwatch è vietato

Lo stesso discorso vale per gli smartwatch, spesso sottovalutati. Il 16% dei maturandi è convinto di poterlo usare se non connesso a internet, mentre l’1% pensa di poterlo impiegare liberamente. Ma tutti i dispositivi tecnologici, indipendentemente dalla loro connessione, sono vietati. Questo include anche occhiali smart, assistenti vocali e altri oggetti con funzionalità digitali o AI. Solo il 77% degli studenti è consapevole di questa regola.

Tracce d’esame online? Solo illusione

Ogni anno, alla vigilia dello scritto di italiano, si moltiplicano online le presunte “anticipazioni” sulle tracce ministeriali. Anche se la consapevolezza è in crescita – l’83% sa che si tratta solo di ipotesi o esempi – c’è ancora un 12% che crede siano diffusi in anticipo gli argomenti veri, e addirittura un 5% che pensa di poter ottenere le tracce originali con le giuste “mosse”.

Preoccupa anche il fatto che oltre uno studente su sette creda che il Ministero possa modificare le tracce all’ultimo minuto, inducendo molti ragazzi a passare la notte prima dell’esame sui social, nella vana speranza di carpire qualche indizio utile. Una distrazione inutile e dannosa per la concentrazione.

Altri miti da sfatare

La disinformazione non si ferma ai dispositivi o alle tracce. Il 15% degli intervistati pensa che la Polizia possa controllare a distanza gli smartphone degli studenti durante la prova, mentre il 41% è convinto che i commissari possano perquisire fisicamente i candidati. Entrambe le ipotesi sono false. I docenti non possono effettuare controlli personali, ma possono escludere gli studenti colti in flagranza di copiato o con strumenti proibiti.

Oltre a queste fake news, la campagna “Maturità al sicuro” ricorda anche regole fondamentali spesso sottovalutate, come la necessità di presentarsi con un documento d’identità valido o di utilizzare solo i fogli forniti dalla commissione.

Una campagna giovane, pensata per i giovani

Per raggiungere i ragazzi in modo efficace, la Polizia ha scelto un linguaggio social, realizzando uno short video in collaborazione con il content creator Sespo, molto seguito tra gli adolescenti. Il video, ironico e diretto, mostra un tentativo fallito di “rubare” le tracce, bloccato dalla rete di sicurezza digitale della Polizia.

Il contenuto sarà pubblicato su Skuola.net e sui principali canali social della Polizia di Stato (Instagram, TikTok, Facebook, X), con l’intento di parlare la lingua degli studenti e renderli protagonisti di una corretta informazione.

Inoltre, un rappresentante della Polizia parteciperà in diretta alla vigilia del primo scritto sul canale di Skuola.net, per augurare il proprio “in bocca al lupo” ai maturandi e rispondere in tempo reale a domande e dubbi.

Maturità: testa lucida e niente scorciatoie

L’esame di Maturità rappresenta un passaggio cruciale nel percorso di crescita di ogni studente. Provarci con scorciatoie tecnologiche o fidarsi di voci infondate può costare caro, anche fino all’esclusione dall’esame. Ma, come dimostrano i dati, l’informazione corretta sta facendo breccia tra le nuove generazioni.

Campagne come “Maturità al sicuro” sono strumenti preziosi per ricordare che prepararsi con impegno, affrontare l’esame con lucidità e rispettare le regole è il modo migliore per iniziare con il piede giusto la vita da adulti.

(Redazione)

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