MADRID. – Si è tenuto oggi a Roma, presso Palazzo Wedekind, il convegno “Piano Casa Italia – Le proposte di Confindustria Assoimmobiliare” organizzato dall’Associazione per presentare un pacchetto di misure volte a dare risposte all’emergenza abitativa in Italia. Al centro del dibattito, otto proposte di riforma di carattere urbanistico, normativo e fiscale, pensate per incentivare gli investimenti e ampliare l’offerta di alloggi.
Ad aprire i lavori Davide Albertini Petroni, presidente di Confindustria Assoimmobiliare, che ha sottolineato come: “la questione abitativa non riguarda soltanto gli operatori del settore, ma ha una rilevanza estremamente importante dal punto di vista sociale, economico e politico del nostro Paese”. Secondo Petroni: “nei prossimi anni c’è bisogno di circa 635.000 unità abitative” ma l’attuale ritmo produttivo, pari a circa 50.000 abitazioni l’anno, non è sufficiente. Il presidente ha parlato della necessità di una: “azione coordinata tra pubblico e privato” per affrontare un’urgenza abitativa in continua evoluzione.
Tra le priorità indicate: accelerare le pratiche urbanistiche, ridurre il carico fiscale per gli investitori professionali e introdurre incentivi per la riconversione di edifici non residenziali. Tra le principali proposte normative presentate da Confindustria Assoimmobiliare troviamo: la revisione della trasparenza fiscale per i fondi immobiliari, incentivi IVA e riduzione dell’imposta di registro per favorire le locazioni da parte di operatori professionali, deducibilità dei costi per immobili concessi in affitto ed esenzione IMU per le abitazioni principali in locazione.
Si propongono inoltre: maggiore flessibilità nei cambi di destinazione d’uso, semplificazioni urbanistiche per l’edilizia sociale e tempi certi per l’impugnazione dei titoli edilizi, al fine di garantire maggiore stabilità giuridica agli investimenti. Il sottosegretario all’Economia Federico Freni, intervenuto all’evento con un videomessaggio, ha ribadito che “il fabbisogno aumenterà di circa 630.000 unità nei prossimi cinque anni” per un valore stimato di 170 miliardi di euro, sottolineando come l’approccio alla proprietà immobiliare sia cambiato: “abbiamo una domanda fatta di immobili diversi, ma una domanda in crescita”.
Freni ha confermato l’impegno dell’esecutivo a “strutturare un ecosistema funzionante di investimenti anche e soprattutto per l’immobiliare” combinando certezza del diritto e certezza dell’investimento. Il convegno ha visto la partecipazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha evidenziato l’impatto positivo delle norme adottate dal governo sul mercato immobiliare: “nel 2024 il mercato immobiliare ha registrato +34%” anche grazie a misure di semplificazione e sburocratizzazione.
Salvini ha inoltre dichiarato che: “fra il Salva Casa, il Codice degli appalti e, da martedì, il Testo unico dell’edilizia e delle ricostruzioni” il governo ha avviato un percorso importante per garantire certezza e uniformità normativa. Il ministro è poi intervenuto sul futuro del Villaggio Olimpico di Milano-Cortina, che dal 2026 sarà riconvertito nel più grande studentato universitario d’Italia, con 1.700 posti letto, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato.
Concludendo il suo intervento, Salvini ha affermato: “Con Giorgetti, che sta facendo miracoli, penso che un po’ di liquidità per sostenere il rapporto virtuoso tra pubblico e privato si possa trovare” riuscendo così ad arrivare entro la fine della legislatura alle 635.000 unità abitative. L’obiettivo condiviso da Confindustria Assoimmobiliare ed istituzioni è chiaro: trasformare il diritto all’abitazione in una leva economica e sociale, attraverso un nuovo equilibrio tra interesse pubblico e investimento privato.
(Redazione)