David Malavé e Artemis Nader ci parlano della partecipazione della loro casa editrice in una delle più prestigiose fiere del libro del mondo
MADRID – Non importa quanto sia grande. Per qualunque casa editrice ritagliarsi uno spazio in un mercato tanto competitivo come quello spagnolo è sempre difficile. Ediciones Kalathos, la casa editrice venezuelana sbarcata nella penisola iberica da una manciata d’anni, è riuscita nel miracolo. Dimostrazione del successo costruito con impegno, serietà e piccoli passi, è la sua presenza stabile nella prestigiosa “Fiera del Libro di Madrid”, che in questi giorni occupa, come ogni anno, uno degli stupendi viali del “Parque El Retiro”.
Camminare tra gli “stand” della Fiera è viaggiare con la fantasia. È immergersi nel mondo della lettura, oggi sempre più variegato e incredibilmente sempre più frequentato da bambini e adolescenti. È emozionante osservare i più piccoli che hanno appena iniziato a dare i primi passi nell’universo della scrittura, curiosare tra i libri a loro dedicati con occhio attento e con l’entusiasmo e l’innocenza proprie della loro età.
Conversiamo con David Malavé e Artemis Nader, anima e motore di Ediciones Kalathos, all’ombra del loro “stand”. È una giornata di sole intenso. Approfittiamo della pausa pranzo per quello che doveva essere un breve incontro e che, invece, si è trasformato in una lunga e piacevole conversazione. Con David e Artemis è sempre così. Il loro amore per la lettura e la letteratura, intrinseco negli editori di “razza”, è contagiante.
Quest’anno Ediciones Kalathos, oltre ai titoli ormai tradizionali di scrittori e poeti venezuelani affermati o emergenti, propone al suo pubblico una decina di “titoli” nuovi. È una variegata selezione in cui saggistica, narrativa, poetica si intrecciano e si fondono. Ne abbiamo parlato con David e Artemis che, prima di illustrare alcuni dei nuovi titoli, precisano:
– Nella Fiera del Libro solitamente si presentano le novità editoriali. Non solo quelle pubblicate nei primi mesi dell’anno, ma anche quelle che hanno visto la luce negli ultimi mesi dell’anno precedente.
La prima lettura che David raccomanda è quella di Monica Montañés: “Viaje a la inversa”.
– È la testimonianza personale e familiare dell’autrice – spiega -. Racconta come i nonni, a causa della guerra civile, furono obbligati ad abbandonare la propria terra: la Spagna.
– Lo fa lasciando che siano le donne della famiglia a parlare – precisa Artemis -; attraverso la figura della nonna e quella della madre.
– In alcuni casi – commenta Malavé -, il suo racconto si sviluppa attraverso interviste immaginarie che ci permettono di comprendere meglio l’esperienza drammatica vissuta dalle donne che, rimaste sole in Spagna, hanno dovuto attendere mesi prima di ricongiungersi con i mariti emigrati. Fotografa, con una narrativa avvincente, l’attimo del rincontro.
David commenta che l’autrice, poi, descrive il proprio viaggio a ritroso, realizzato come progetto per un corso che frequentava nel Circolo delle Belle Arti. David ci tiene a puntualizzare che, sebbene Montañés parli delle sue “donne”, non dimentica che “ce ne sono tante che arrivano senza privilegi, senza documenti, senza identità”; donne che non viaggiano in comodi aerei ma in barconi che a malapena si tengono a galla.
“Exigo, el Polvo en la Garganta” di Eduardo Sánchez Rugeles è la seguente lettura consigliata da David.
– È un’invenzione incredibile – ci dice –. Rugeles ci ha abituati alla sua vivacità e alle sue “monellerie”, ma con questo libro ha superato sé stesso… rompe gli schemi… gli stereotipi. Il suo è un romanzo… multimedia… tridimensionale. Cercherò di spiegarmi… È la storia di una “band” rock venezuelana, ma potrebbe essere quella di qualunque gruppo rock spagnolo, italiano o argentino… La “band” in realtà non esiste… eppure eppure … – sostiene divertito. Sorride al rendersi conto che non riusciamo a seguirlo nel discorso. Così, dopo una pausa “enigmatica”, esce dall’ambiguità. O, almeno, ci prova:
– La “band” è frutto dell’immaginazione. Tuttavia, le canzoni e la musica sono reali. Il romanzo è la biografia di alcuni cantanti o “band” di grande successo. Rugeles scrive i testi delle canzoni e poi cerca un compositore per la musica. Lo trova. È un venezuelano che vive a Parigi: Nelson Castro. Così nascono i brani musicali, le canzoni per ogni scena del romanzo. C’è un lavoro interessante di assemblaggio: narrazione, immagini fotografiche e canzoni. Ogni canzone, poi, è interpretata e registrata. Vi si accede attraverso un codice QR stampato nelle pagine in cui si parla di quel brano musicale. La musica, quelle canzoni accompagnano la lettura. È un qualcosa di inedito, di molto originale, unico.
Laura Cracco, invece, regala “Esilio”, una raccolta delle sue poesie assai elogiata dalla critica. .
– Il libro – illustra David – ha origine in un viaggio di Laura all’isola di Malta. Suo marito è cittadino inglese. In seguito al Brexit, avendo il nonno maltese, decide di chiedere la cittadinanza maltese che gli permetterà di restare in Spagna. Il viaggio risale al 2017, quando in Venezuela i nostri giovani erano protagonisti di proteste puntualmente soffocate con estrema violenza. Laura si sente attratta dalla bellezza e dalla storia dell’isola, ne è affascinata… ammaliata.
Marina Gasparini ci ha abituati alla sua prosa pulita, elegante, aristocratica, in cui ogni parola trova la sua giusta collocazione e il suo equilibrio.
– “Elocuencia de la mirada” – ci commenta David – è la raccolta di saggi, di riflessioni che nascono dalla contemplazione delle opere esposte in Italia, paese in cui ha vissuto per molti anni, e in Spagna… nel Museo del Prado. È un torrente di idee provocato dalla sua ammirazione per l’arte. Tenorio Quintero, invece, ci regala un libro molto speciale: “Diario de la Peste”.
Spiega che Quintero gioca con il titolo che Daniel Defoe, scrittore inglese che visse nella prima metà del 700, diede al suo romanzo: “A Journal of the Plague Year” (“Diario dell’Anno della Peste”). L’opera di Quintero è un insieme di riflessioni e di pensieri dai quali emerge la tristezza, la disperazione, l’angoscia alimentate dalla crisi del COVID-19.
– Il libro – afferma David – è dedicato a Victoria de Stefano, con la quale durante la reclusione obbligata dalla pandemia, ha sostenuto incontri telefonici.
Altra proposta letteraria di Ediciones Kalathos è “Dal Venezuela al Kurdistan, crónicas de un Destino” di Carol Prunhuber. Accompagnato da una importante documentazione fotografica che Vasco Szinetar ha aiutato ad organizzare, Prunhuber narra la sua esperienza con i combattenti curdi, “il più grande popolo senza Stato”.
“Sacramento de la Guerra” di Ricardo Bello, venezuelano che vive a Siviglia, è un’opera assai simile a quella di Prunhuber. È la storia di un “giovane che non è ebreo, non è cattolico, che scopre di essere di origine sefardita e va alla ricerca della propria identità”.
– Ricardo Bello Toledo, si è laureato nella Facoltà di Lettere dell’USB e ha scritto questo romanzo, “Sacramento de la Guerra”, che, in realtà, è una trilogia: tre romanzi in uno.
Davis e Artemis, in Kalathos Ediciones, rappresentano il complemento necessario. Senza di loro, senza la loro passione ed il loro entusiasmo, la casa editrice non esisterebbe. In una occasione, David ci confessò che molti titoli di successo sono stati pubblicati grazie all’intuito e all’insistenza di Artemis. Ora che anche Artemis è presente nella conversazione, non esitiamo a chiederle quali sono i criteri, quale è la molla che la porta alla scelta di un manoscritto invece che di un altro. E come fa, come afferma David, a individuare quello giusto.
– È solo un caso che molti dei libri da me scelti siano stati assai apprezzati dai lettori e dalla critica – ci dice con umiltà -. Nel fondo, chi conosceva veramente il mondo delle case editrici è lui, è David.
David ci osserva divertito prima di intervenire:
– Un aneddoto simpatico… avevo dei dubbi se pubblicare o no il libro di Rugeles. Commentai che mi sembrava un progetto complicato, un progetto molto molto complesso per tante ragioni. Artemis, invece, mi disse convinta: “lo pubblichiamo”.
– Sono sicura – afferma Artemis – che non l’hanno pubblicato perché non lo hanno letto o perché non lo hanno capito. Erano cinque anni che Rugeles cercava un editore.
Prima di concludere la nostra lunga conversazione, David e Artemis ci parlano, senza nascondere la loro soddisfazione, della partecipazione di Ediciones Kalathos alla Feria del Libro di Bogotá.

– Essere stati inclusi nelle Ferie internazionali in cui la Spagna è paese ospite è un grande risultato – commenta David -. Abbiamo partecipato alla Fiera Internazionale di Bogotá. Il processo amministrativo è stato così complesso che sono stato sul punto di gettare la spugna. Ma ne è valsa la pena. È stata un’esperienza incredibile. Quella di Bogotá è una fiera alla quale partecipano case editrici provenienti da tutta l’America Latina e dal mondo. Non è solo una fiera di vendita al pubblico. È molto di più: è una fiera degli affari. Le fiere di Guadalajara, Bogotá e Buenos Aires sono fiere d’affari.
Spiega che prima del viaggio sono stati istruiti su cosa fare e, soprattutto, su cosa non fare. Cioè quali errori evitare. Indicazioni fondamentali, a giudizio di David, per non “mettersi nei guai”.
– A Bogotá – prosegue – siamo stati contattati da due grossi gruppi interessati ad aiutare una nostra entrata nel mercato latinoamericano.
A Bogotá Ediciones Kalathos ha presentato tre autori: Vicente Carrillo Batalla, Verónica Jaffé e George Galo.
Redazione Madrid