La CIM guarda al futuro: più spazio agli italodiscendenti, cultura e radici per una nuova italianità globale

Il presidente Angelo Sollazzo durante il suo intervento.


Al congresso mondiale della Confederazione Italiani nel Mondo si rilancia il valore della cultura, della lingua e dell’italianità diffusa nei cinque continenti. Porta (PD): “Il decreto sulla cittadinanza è uno schiaffo alla nostra emigrazione”


MADRID.  – Si è svolto a Tunisi il quarto Congresso mondiale della Confederazione Italiani nel Mondo (CIM), organizzazione che da oltre vent’anni dà voce alle comunità italiane all’estero e alle nuove generazioni di italodiscendenti. Un evento ricco di interventi, riflessioni e proposte, con un filo conduttore chiaro: riaffermare che l’italianità non si misura solo in base al possesso di un passaporto, ma vive nella cultura, nella lingua, nello stile di vita e nella professionalità di milioni di persone con radici italiane.

Secondo la CIM, sono circa 80 milioni gli italiani all’estero, tra cittadini e discendenti. Di questi, ben 817 siedono in Parlamenti e Assemblee legislative di Paesi stranieri: un dato eloquente che testimonia il radicamento e la vitalità delle nostre comunità nel mondo.

Uno dei temi centrali del congresso è stato proprio il concetto di rappresentatività. Come ha spiegato il consigliere CIM Franco Savoia, la CIM si rivolge non solo agli italiani “di passaporto”, ma a tutti coloro che, pur nati altrove, portano avanti la cultura, la lingua e i valori italiani. “Sono loro – ha detto Savoia – i veri ambasciatori dell’Italia nel mondo: imprenditori, artisti, scienziati, docenti, cuochi, artigiani, tutti protagonisti del made in Italy, anche a migliaia di chilometri di distanza.”

 

Franco Savoia durante il suo intervento al Congresso CIM

 

Ampio spazio è stato dedicato alla promozione della cultura italiana, considerata una leva strategica per rafforzare i legami identitari. In questo senso, gli Istituti Italiani di Cultura, la rete delle associazioni all’estero – molte delle quali aderenti alla CIM – e le scuole italiane sono stati indicati come strumenti essenziali da sostenere con investimenti stabili e mirati, anche grazie ai fondi del PNRR. Si è ribadita l’importanza della diffusione della lingua italiana come veicolo di coesione e accesso alle opportunità, soprattutto per i giovani italodiscendenti.

Tra i progetti su cui la CIM ha puntato i riflettori, figura il “Turismo delle radici”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e finanziato con risorse del PNRR. Un’iniziativa pensata per favorire il ritorno nei luoghi d’origine da parte di milioni di italiani all’estero, stimolando al contempo l’economia dei territori meno conosciuti. In quest’ambito, è stato valorizzato il lavoro dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, che sta contribuendo a far riscoprire centinaia di piccoli centri, spesso dimenticati, ma ricchi di storia, paesaggio e tradizione.

Altro tema cruciale affrontato dai delegati è stato quello del voto all’estero. La CIM ha ribadito la necessità di superare l’attuale sistema cartaceo, che espone a rischi di brogli e disaffezione, per arrivare quanto prima al voto digitale. Una riforma, hanno detto, attesa da anni.

Di grande impatto, durante i lavori congressuali, è stato l’intervento dell’on. Fabio Porta (PD), deputato eletto nella circoscrizione America Meridionale, che ha criticato con forza il recente decreto legge del governo italiano in materia di cittadinanza. “È un vero e proprio atto ostile nei confronti delle nostre grandi collettività diffuse in tutto il mondo – ha dichiarato – una ferita aggravata dalle parole del Ministro Tajani, che ha giustificato il decreto con affermazioni gravi e false rivolte agli italiani nel mondo.”

 

L’on. Fabio Porta

 

 

Porta ha ricostruito una sequenza di provvedimenti che, a suo dire, hanno penalizzato pesantemente gli italiani all’estero: dalla sospensione dell’adeguamento delle pensioni all’eliminazione dell’indennità di disoccupazione, fino all’aumento delle tasse sulla cittadinanza. “Con questo decreto – ha aggiunto – si nega la cittadinanza alle generazioni di italiani nate all’estero senza alcun dibattito parlamentare, senza coinvolgere il nostro sistema di rappresentanza. È uno schiaffo alla storia dell’emigrazione italiana.”

I parlamentari presenti nella CIM si sono impegnati a fare tutto il possibile per far ritirare o almeno modificare questa scelta infelice.

Il congresso si è chiuso con una rinnovata determinazione della CIM a difendere i diritti degli italiani all’estero, rafforzare la loro rappresentanza e promuovere una visione inclusiva e moderna dell’italianità globale. La sfida, ora, è tradurre le parole in azioni concrete, perché la comunità italiana nel mondo, in tutte le sue forme, continui ad essere una risorsa vitale per l’Italia di oggi e di domani.

“Dobbiamo essere capaci di unire passato e futuro – ha concluso Franco Savoia – e costruire una rappresentanza vera, che ascolti e valorizzi tutti coloro che, nel mondo, si sentono italiani. La CIM continuerà a lavorare in questa direzione, con apertura, concretezza e passione”.

 

Federico Conte, nuovo presidente CIM.

 

Nel suo toccante messaggio di commiato, il presidente uscente on. Angelo Sollazzo ha spiegato con sincerità le ragioni del suo passo indietro, dettato da motivi di salute e da una stanchezza accumulata dopo oltre trent’anni di impegno instancabile in prima linea. Ha voluto però rassicurare tutti sul futuro della Confederazione, affidata – come ha detto lui stesso – a «buone mani». La scelta è infatti ricaduta su Federico Conte, avvocato di prestigio, già parlamentare e vicepresidente della CIM, che Sollazzo ha definito «figlioccio associativo» e che considera pienamente pronto a guidare il nuovo corso della Confederazione.

A conclusione dei lavori, Franco Savoia insieme a tutti i delegati della CIM hanno rivolto un sentito e caloroso ringraziamento ad Angelo Sollazzo per la dedizione, la visione e l’energia con cui ha fatto crescere la Confederazione in tutto il mondo.

(Redazione Madrid)

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