Approvato anche un piano di cybersicurezza che richiederà investimenti da 1.157 milioni di euro
MADRID – “Questo è un giorno molto importante per il Paese”. Lo ha detto la vicepresidente e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, nel commentare la norma che stabilisce la riduzione dell’orario lavorativo settimanale. Approvata in Consiglio dei ministri, la norma, stando a quanto affermato dalla vicepresidente Díaz, rappresenta “un ulteriore passo avanti” verso la modernizzazione delle condizioni lavorative e il miglioramento della qualità di vita dei lavoratori in Spagna.

La vicepresidente ha assicurato che “gli imprenditori già stanno negoziando turni di lavoro in questa direzione” e ha commentato che “nessuno osa dire apertamente che è contrario alla norma”.
Dal Ministero del Lavoro, Yolanda Díaz porta avanti una importante riforma del mercato del lavoro che, una volta conclusa, dovrebbe essere il fiore all’occhiello del Governo e, in particolare, del dicastero che dirige.
“Questa non è un’altra norma – ha precisato la vicepresidente –. Fa parte di un percorso di oltre cinque anni di cambiamenti nel mercato del lavoro”.
L’iniziativa, come ha spiegato la vicepresidente Díaz in ripetute occasioni, si propone di ridurre dalle attuali 40 ore a 37,5 ore la settimana lavorativa.
Nonostante la proposta sia contemplata nel patto firmato dal Psoe e da Sumar, il passaggio parlamentare resta un’incognita. Infatti, i partiti di destra, ovvero il Partito Popolare, Vox e Junts, hanno la maggioranza: insieme dispongono di 177 deputati. È difficile immaginare che nelle loro file si nascondano dei “cecchini”.
La vicepresidente, nel corso della conferenza stampa a corollario del Consiglio dei ministri, ha affermato che ora “12,5 milioni di dipendenti vedranno migliorata la loro vita” e avranno più tempo per sé e le loro famiglie. Quindi, si è chiesta se il Partito Popolare agirà come ha fatto in altre occasioni: dando le spalle ai lavoratori.
“Manovrerà Alberto Núñez Feijóo per bloccare la riduzione dell’orario di lavoro? – si è chiesta –. Farà come con la riforma del mercato del lavoro?”
Il Governo, in questi giorni, è impegnato a convincere tutti i partiti di sinistra e tutte le formazioni che hanno reso possibile la coalizione che presiede Pedro Sánchez. La scommessa è grande e il rischio di un fallimento in Parlamento è molto alto.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un piano di cybersicurezza che richiederà investimenti da 1.157 milioni di euro. È parte del Piano Industriale e Tecnologico per la Sicurezza e la Difesa presentato dal premier Pedro Sánchez lo scorso mese.
Il ministro per la Trasformazione Digitale, Oscar López, intervenendo nella conferenza stampa, ha commentato che il Paese “è stato oggetto di oltre 100mila attacchi informatici nel 2024, uno su tre assai grave”.
L’investimento sarà distribuito tra il Ministero della Difesa, il CNI e altre agenzie, circa 700 milioni di euro; il Ministero della Trasformazione Digitale, 255 milioni; il Ministero dell’Interno, 189 milioni, e della Presidenza, 14 milioni. Tra i principali obiettivi vi sono: sviluppo del Centro di Operazione di Sicurezza 5G, rafforzamento della cybersicurezza della rete IRIS e miglioramento della cyber-resilienza dei servizi pubblici digitali.
L’investimento illustrato dal ministro López s’inserisce nell’ambito della difesa e della sicurezza e riflette la preoccupazione del Governo per un contesto internazionale delicato e complesso che si caratterizza per le crescenti tensioni. La riforma del mercato del lavoro e l’impegno per una maggiore sicurezza dimostrerebbero la volontà di rispondere adeguatamente alle sfide del secolo XXI.
Redazione Madrid