Il premier, che è apparso per la terza volta davanti alle telecamere in meno di 24 ore dall’inizio della crisi provocata dal “blackout” che ha paralizzato l’intera penisola iberica, Portogallo compreso, ha anticipato che si chiederanno responsabilità “agli operatori privati” che hanno la gestione del settore elettrico.
MADRID – “Il Governo arriverà fino in fondo a questa vicenda. Verranno adottati provvedimenti affinché quanto accaduto non si ripeta”. Lo ha assicurato il presidente dell’Esecutivo, Pedro Sánchez, che è apparso per la terza volta davanti alle telecamere, in meno di 24 ore dall’inizio della crisi provocata dal “blackout” che ha paralizzato non un quartiere, non una città ma l’intera penisola iberica, Portogallo compreso. Un incidente senza precedenti, nella storia della Spagna, per il quale il presidente Sánchez ha anticipato che sichiederanno responsabilità “agli operatori privati” che hanno la gestione del settore elettrico.

Il capo del Governo, pur puntando direttamente il dito contro “gli operatori privati” del settore elettrico, ha riconosciuto che le indagini orientate ad accertare le cause dell’oscuramento del Paese sono appena iniziate. Ci vorrà tempo prima di conoscere la verità. Per questo ha chiesto pazienza, assicurando che da parte del Governo ci sarà la massima trasparenza.
Per il momento, ha affermato il premier, si valutano varie ipotesi. Non si esclude “completamente”, per esempio, quella “di un attacco informatico”, anche se l’azienda responsabile del trasporto di energia, “Red Eléctrica”, ha affermato che “non ci sono segnali di attacco cibernetico”.
“Abbiamo chiesto all’Incibe (Istituto Nazionale di Cybersecurity, n.d.r.) una diagnosi – ha informato cauto il presidente Sánchez -. Non metto in dubbio nulla. Verificheremo ogni eventualità. Speriamo di no”.
Non ci sono ancora spiegazioni di cosa abbia provocato il crollo della produzione elettrica nel breve lasso di cinque secondi; un crollo, questo, che ha lasciato l’intera penisola al buio. Fino a quando non si sarà determinato con certezza cosa sia accaduto, si manterranno aperte tutte le linee d’indagine.
Sul piano tecnico, il capo del Governo ha difeso “a spada tratta” la solidità del sistema elettrico nazionale e ha lodato il comportamento civico della cittadinanza durante la crisi. Ha anche smentito, con lo stesso tono energico, che la crisi sia stata causata da un eccesso di energie rinnovabili. È quest’ultima la tesi difesa dal presidente del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo. Il presidente Sánchez ha spiegato che il recupero dell’energia in tempi relativamente brevi è stato possibile grazie alle interconnessioni con Francia e Marocco, alle centrali idroelettriche e alle centrali a ciclo combinato a gas. Ha aggiunto che “le centrali nucleari, lontane dall’essere una soluzione, sono state un problema perché erano spente ed è stato necessario inviare energia per mantenerle attive”. Si è detto convinto che “con una maggiore dipendenza nucleare, il recupero non sarebbe stato così rapido come quello che stiamo vivendo”.
Il “blackout” ha ravvivato le tensioni del settore pubblico con le aziende private e con “Red Eléctrica”. Lo Stato possiede il 20 per cento del pacchetto azionario di quest’ultima. Sánchez ha accusato le aziende per la mancata trasparenza e, soprattutto, per la loro resistenza nel fornire i dati necessari per capire quanto accaduto. Nel corso di una riunione d’emergenza, svoltasi a La Moncloa. premier ha chiesto “trasparenza” a Beatriz Corredor, presidente di “Red Eléctrica”, e ai rappresentanti delle maggiori aziende del settore – leggasi, Iberdrola, Endesa, EDP, Acciona Energía e Naturgy -.
Il presidente Sánchez ha annunciato che il 7 maggio, si presenterà al Parlamento. In quell’occasione fornirà i dettagli sulla crisi provocata dal blackout, informerà sugli sviluppi delle indagini e su eventuali responsabilità, se emergeranno, e risponderà alle domande dei deputati.
In seguito all’oscuramento dell’intera penisola, il presidente Sánchez ha informato che il Governo provvederà ad attuare riforme legislative per rafforzare la sicurezza del sistema. Tra le misure previste, ci sono modifiche normative per aumentare la trasparenza e il controllo pubblico.
Redazione Madrid