Il Venerdì Santo parla italiano: pesce in due tavole su tre

Venerdì santo: pesce a tavola. (Immagine realizzata con l'IA)


Tradizione rispettata in tutta Italia con ricette regionali a base di pesce azzurro. Coldiretti: 65% degli italiani sceglie prodotto Made in Italy


MADRID. – Il Venerdì Santo resta una ricorrenza profondamente sentita dagli italiani, anche a tavola. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, due famiglie su tre porteranno il pesce nei propri piatti, nel rispetto della tradizione del “giorno di magro” e delle radici religiose che lo accompagnano.

Protagonista indiscusso del menù è il pesce azzurro, scelto non solo per la sua qualità nutrizionale ma anche per il suo forte legame con le cucine regionali. In Liguria trionfa il baccalà in umido con patate e olive, mentre in Veneto si riscoprono i sapori semplici e intensi dei bigoli in salsa, con acciughe e cipolla. In Lombardia, si preferiscono i risotti con tinca o pesce persico, rievocando i sapori dei laghi del Nord.

Il Centro Italia risponde con piatti altrettanto ricchi di tradizione: dal baccalà alla livornese in Toscana al brodetto marchigiano, fino agli spaghetti con alici e pangrattato del Lazio, noti anche come “spaghetti del Venerdì Santo”. Al Sud, invece, si celebra con piatti intensi e popolari come la zuppa di cozze in Campania, la tiella di riso, patate e cozze in Puglia e le alici ripiene in Calabria.

Anche le isole portano in tavola la loro identità culinaria: in Sicilia spiccano le sarde a beccafico, mentre in Sardegna si prepara la burrida, piatto a base di gattuccio, aceto e noci. Una mappa del gusto che racconta una fede condivisa attraverso sapori differenti.

Ma la tradizione si unisce anche alla consapevolezza del consumo. Il 65% degli italiani sceglierà pesce Made in Italy, sostenendo le circa 12mila imprese nazionali della pesca e dell’acquacoltura. Coldiretti raccomanda particolare attenzione all’etichettatura: è importante conoscere il metodo di produzione, la zona di provenienza e l’eventuale stato di conservazione. In un mercato dove gran parte del pesce è di importazione, saper leggere le etichette è anche un gesto di responsabilità.

Il Venerdì Santo, dunque, si conferma un momento di tradizione, fede e sostegno al prodotto nazionale, unendo cucina e consapevolezza nel rispetto delle radici culturali italiane.

(Redazione)

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