L’Alta Rappresentante Ue: la Russia non vuole la pace, serve più pressione e aiuti a Kiev
MADRID. – Un messaggio chiaro, diretto e senza margini di ambiguità: “Nessun leader dei Balcani candidati all’ingresso nell’Ue deve andare a Mosca il 9 maggio”. A pronunciarlo è stata Kaja Kallas, Alta Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica estera e di sicurezza, al termine del Consiglio Esteri dell’Ue a Lussemburgo. Il riferimento, neppure troppo velato, è alla Serbia di Aleksandar Vučić, storicamente vicina a Mosca.
La partecipazione alla parata militare per la “Grande guerra Patriottica” – ha ribadito Kallas – non sarebbe tollerata da Bruxelles, in un momento in cui “la Russia sta conducendo una guerra su vasta scala in Europa”. Un messaggio rafforzato da numerosi Stati membri, che vedrebbero un simile gesto come un’aperta sfida alla posizione comune dell’Ue sul conflitto in Ucraina.
A margine del Consiglio, Kallas ha risposto anche alle polemiche sull’attacco aereo russo contro Sumy, tra i più sanguinosi dall’inizio della guerra. Al contrario di quanto affermato da Donald Trump – che lo ha definito “un errore” – la leader estone ha replicato con tono fermo e ironico: “L’errore vero è stata l’invasione dell’Ucraina. La Russia questa guerra non può vincerla. L’unico modo per fermare le stragi è fare pressione su Mosca”.
Nel suo intervento, l’Alta Rappresentante ha rilanciato l’importanza degli aiuti militari europei: “Siamo i principali fornitori di assistenza all’Ucraina, sia in termini di armamenti sia di addestramento. Abbiamo già formato oltre 73.000 soldati ucraini”. Ha poi annunciato l’ampliamento del mandato delle missioni europee per contribuire alle garanzie di sicurezza e ha confermato il progresso nella fornitura dei 2 milioni di munizioni promesse a Kiev: “Siamo già a due terzi dell’obiettivo”.
Infine, Kallas ha ricordato che l’Ue ha stanziato oltre 23 miliardi di euro solo nel 2025 per sostenere l’Ucraina, e ha sottolineato il contributo esterno della Norvegia. Sommando gli aiuti di Bruxelles a quelli statunitensi, “nel 2024 si è raggiunta la cifra di 40 miliardi di euro”. Una dimostrazione concreta, ha concluso, “che l’Europa non solo parla di pace, ma agisce per difendere la libertà e la sicurezza dell’Ucraina”.