Addio a Mario Vargas Llosa, gigante della letteratura latinoamericana

Lo scrittore peruano Mario Vargas Llosa


Premio Nobel nel 2010, è morto a 89 anni a Lima circondato dalla sua famiglia


MADRID. – È morto a 89 anni Mario Vargas Llosa, tra i più grandi scrittori della letteratura del Novecento e protagonista indiscusso del celebre “boom” latinoamericano. A darne notizia è stato il figlio Álvaro, con un messaggio diffuso sui social: “È con profondo dolore che annunciamo che nostro padre è deceduto pacificamente a Lima oggi, circondato dalla sua famiglia”.

Nato nel 1936 ad Arequipa, in Perù, Vargas Llosa ha attraversato la storia culturale dell’America Latina e dell’Europa con un’opera vasta, lucida e spesso provocatoria. Al pari di nomi come Julio Cortázar, Jorge Luis Borges e Gabriel García Márquez, è stato uno dei protagonisti assoluti della rinascita letteraria del continente sudamericano nel secondo dopoguerra.

Nel 2010 ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua mappatura delle strutture di potere e per le sue immagini taglienti della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell’individuo”. Tra i suoi romanzi più noti: La città e i cani, Conversazione nella cattedrale e La festa del caprone, opere che hanno fatto luce sulle contraddizioni politiche e sociali dell’America Latina.

Oltre alla narrativa, Vargas Llosa è stato anche saggista, drammaturgo e giornalista, nonché figura pubblica e intellettuale impegnato nel dibattito politico. La sua voce, sempre critica e indipendente, continuerà a risuonare attraverso le sue pagine.

(Redazione)

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