Spagna, Sánchez in Cina: “La politica estera spagnola non è contro nessuno”


Nel corso di un incontro con la stampa, presso l’Ambasciata di Spagna a Pechino, ha insistito sulla posizione “costruttiva” della Spagna che s’inclina a una “risoluzione dialogata” ai conflitti commerciali


MADRID – La politica estera della Spagna “non è contro nessuno”, non è parte di una strategia di confronto, in particolare con gli Stati Uniti del presidente Trump. Lo ha assicurato, nel corso del suo incontro con la stampa avvenuto nell’Ambasciata di Spagna a Pechino, il presidente del Governo, Pedro Sánchez.

“È nostra intenzione – ha sottolineato il premier, rispondendo alle critiche ricevute in seguito al tentativo di avvicinamento alla Cina, dopo la politica commerciale inaugurata dall’Amministrazione Trump – contribuire alla relazione positiva tra Europa e Stati Uniti.”

E intanto, cerca di consolidare le relazioni tra la Cina e l’Unione Europea e, in particolare, tra il colosso asiatico e la Spagna. Il presidente Sánchez ci ha tenuto a spiegare che la politica estera del suo governo non è di antagonismo verso gli Stati Uniti ma a favore del multilateralismo e del “commercio basato su regole chiare”. Ha anche rimarcato che ha coscienza che sia la Spagna, sia l’Europa, hanno un significativo deficit commerciale con la Cina. Da qui, la necessità di lavorare insieme per colmarlo.

Il premier ha quindi giudicato la sua “tournée asiatica”, che prima della Cina lo ha visto protagonista in Vietnam, come “coerente”, visto che si celebra il 20esimo anniversario delle relazioni strategiche tra Spagna e Cina. Ha insistito sulla posizione “costruttiva” della Spagna che s’inclina a una “risoluzione dialogata” ai conflitti commerciali.
Il capo dell’Esecutivo ha spiegato che il congelamento dei dazi di 90 giorni non ha eliminato la tassa sulle esportazioni spagnole in Nord America. E quindi tutto porta a ritenere che i negoziatisaranno assai complessi e difficili.
“Le guerre commerciali – è stato il monito del premier – non sono buone. Nessuno vince”.

Ha quindi informato che nei suoi colloqui con Xi Jinping ha trasmesso la necessità del dialogo tra le due potenze e ha invitato la Cina a essere “sensibile” alla richiesta di relazioni più equilibrate.

Il presidente Sánchez, in questa visita ufficiale in Cina, si era proposto vari obiettivi. La firma di nuovi protocolli per la promozione di investimenti e di accordi di cooperazione in aree importanti come l’agricoltura, la zootecnica, la scienza, l’istruzione, la produzione cinematografica, che permetteranno di rafforzare le relazioni bilaterali.
Il premier, poi, si è detto soddisfatto della sua missione poiché, a suo giudizio, è stato raggiunto l’obiettivo di consolidare il dialogo e la cooperazione con la Cina. E ciò permetterà di affrontare sfide internazionali e, con “la Cina come partner imprescindibile”, far fronte ai problemi globali.

Dal canto suo, il presidente cinese Xi Jinping, in un messaggio, ha invitato a proteggere “congiuntamente la tendenza alla globalizzazione” e a un’opposizione a decisa contro le “pratiche intimidatorie e unilaterali”.

“Solo mediante l’unità e la cooperazione – ha indicato Xi Jinping – i paesi possono mantenere la pace e la stabilità mondiale”.

Redazione Madrid

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