MADRID. – In sede europea “ho ribadito che è impossibile da valutare politicamente una politica che tagli la sanità e i servizi pubblici per finanziare le spesa militare: non tutti in Europa la pensano allo stesso modo, io l’ho detto chiaramente, questo è il nostro punto di vista. Ho detto anche che occorre fare una distinzione tra bisogni immediati, che fanno riferimento alla situazione ucraina, rispetto alla necessità di garantire sicurezza e difesa all’Europa, che richiede un ragionamento di lungo periodo rispetto alle effettive necessità”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a un’interrogazione di Avs, durante il question time alla Camera, sul programma Rearm Europe.
“Prima di tutto – sottolinea il ministro – l’Italia deve rispettare gli impegni internazionali: si fa parte di un’alleanza e se questa alleanza chiede un impegno del 2% siamo chiamati seriamente a rispettarlo”, e “invece di sparare cifre a priori dobbiamo sapere quali sono le vere necessità per quanto riguarda gli investimenti militari”.
Secondo Giorgetti “questo sforzo non potrà non contemplare uno sforzo di politica industriale che dovrà produrre un beneficio in termini di crescita economica e occupazione, in particolare in quei settori particolarmente esposti alla crisi industriale. Credo che sia un ragionamento semplice, onesto e anche serio”.
“Per quanto riguarda la clausola di flessibilità sul patto di stabilità – sottolinea ancora Giorgetti rispondendo ad Avs – l’abbiamo chiesta per 2 anni solitari, ce l’hanno riconosciuta e non possiamo che valutarla positivamente”.
Dopo il question time, il responsabile dell’Economia risponde alle domande dei cronisti sullo stesso tema: “Vedo numeri da tutte le parti: aspettiamo quando a livello di Nato e a livello di Europa preciseranno quelli che sono dei titoli. Ho discusso due giorni per capire il contenuto del titolo Rearm Europe, e vale pure per le spese della Nato: c’è tanto lavoro e lo stiamo facendo, ci stiamo lavorando. Non è una roba semplice, richiede tempo e condivisione a livello non solo europeo”.
In merito all’aggiornamento del piano industriale di Leonardo, il ministro si esprime così: “Complimenti, sono fortunati: in questo momento è come le aziende che producevano energia quando il prezzo dell’energia è andato alle stelle o quelle che facevano i farmaci durante il Covid: è un’azienda, ma io faccio il governo e faccio altri tipi di ragionamento”.
Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, replica così al ministro: “Giorgetti ha appena espresso grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto dal governo nell’ottenere la deroga al Patto di Stabilità. Ma francamente, voi avete ottenuto questa deroga per spendere di più in armi. Non siete andati in Europa a chiederla per assumere medici, nonostante in Italia ne manchino 40.000. Mi chiedo, ministro Giorgetti, come faccia a ritenersi soddisfatto di questo risultato.
Sui fondi di garanzia, voglio fare un’operazione verità. La proposta che ha avanzato ai suoi colleghi dell’Ecofin – parliamo di 16 miliardi di euro – si aggiunge alle risorse che dovremmo destinare all’acquisto di armi. Non è certo una grande genialata: è la conferma che stiamo entrando in un’economia di guerra”.
(Redazione Madrid)