L’ex premier e presidente della Commissione Ue ha tenuto una lectio magistralis sulla politica internazionale e le sfide dell’Unione Europea
MADRID. – Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, ha tenuto oggi una lectio magistralis presso il campus delle Scienze Sociali di Firenze, un evento organizzato dall’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea insieme all’Università. Nel suo intervento, Prodi ha affrontato i temi cruciali della politica internazionale, soffermandosi in particolare sul ruolo dell’Unione Europea in un mondo sempre più instabile e sulle necessità di un rafforzamento della difesa comune.
L’importanza di una difesa unitaria europea
“Non c’è contrasto tra amare la pace e preparare una difesa efficiente”, ha affermato Prodi, sottolineando come un esercito europeo sia essenziale per dare peso all’Unione nello scenario globale. Tuttavia, l’ex premier ha precisato che il solo riarmo senza una politica comune sarebbe inutile: “Non ha senso armarsi senza una politica unitaria. Questo deve essere il primo passo verso un vero governo europeo che comprenda anche la difesa”.
Prodi ha poi evidenziato come la politica di difesa sia un elemento cardine per garantire all’Europa una maggiore influenza negli equilibri geopolitici globali. “I singoli paesi europei non hanno più alcuna possibilità di contare nel mondo, nemmeno la grande Germania”, ha affermato, sottolineando come il “vecchio ombrello americano” si sia ormai chiuso.
Dazi e rapporti con gli Stati Uniti: un’Europa più autonoma
Nel corso del suo intervento, Prodi ha affrontato anche la questione economica, analizzando il ruolo dell’Europa nei rapporti commerciali globali. “Se gli Stati Uniti si chiudono, dobbiamo trovare nuove strade, costruendo rapporti con Cina, India e Africa”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di una reazione rapida e unitaria da parte dell’Unione. L’ex premier ha poi citato le proprie esperienze in Cina, raccontando come gli stessi studenti cinesi siano sorpresi dai cambiamenti repentini della politica americana: “Dobbiamo essere pronti ad affrontare queste sfide con decisioni rapide e chiare”.
L’Unione Europea tra crisi e riforme necessarie
Parlando delle istituzioni europee, Prodi ha criticato il sistema decisionale dell’UE, definendolo “assurdo” a causa del principio dell’unanimità, che di fatto paralizza molte decisioni. “L’unanimità è la cosa più antidemocratica del mondo”, ha affermato, ribadendo la necessità di riformare il meccanismo di voto per permettere all’Europa di agire con maggiore tempestività nelle crisi internazionali.
Un Mediterraneo sempre più instabile
Nel suo discorso, Prodi ha anche acceso i riflettori sulla situazione del Mediterraneo, definendola “drammatica”. “Parliamo solo dell’Est, ma in tutto il Mediterraneo comandano Russia e Turchia. Il rischio è che oggi la situazione sia peggiore rispetto a quella sotto l’impero ottomano”, ha avvertito.
“Mai vista una fase politica così confusa”
Concludendo il suo intervento, Prodi ha espresso preoccupazione per l’attuale situazione politica internazionale. “Ho vissuto molte fasi turbolente nella mia vita, ma come in questi giorni mai, nemmeno con la crisi dei missili a Cuba”, ha dichiarato. Secondo l’ex premier, il mondo sta attraversando una fase di profonde trasformazioni, con gli Stati Uniti e la Cina che si stanno sempre più distanziando e l’Europa che fatica a trovare una propria posizione di forza.
La lectio magistralis di Prodi ha lasciato un messaggio chiaro: senza un’Europa unita, politicamente e militarmente, il continente rischia di perdere definitivamente il suo peso nella politica globale. La sfida è aperta, e le decisioni da prendere non possono più essere rimandate.
(Redazione Madrid)