Spreco alimentare: il 37% degli italiani dimentica il cibo in frigo


Domani la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare: cresce la sensibilizzazione, ma i numeri restano allarmanti.


MADRID. – Lo spreco alimentare resta un problema diffuso in Italia: il 37% degli italiani ammette di dimenticare il cibo in frigo o in dispensa, contribuendo così a un aumento della quantità di alimenti buttati. Solo il 23% della popolazione programma i pasti settimanali, mentre il 75% non è in grado o non è disposto a rielaborare in modo creativo gli avanzi. Questi dati emergono alla vigilia della dodicesima edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza.

Secondo il report più recente, gli italiani sprecano in media 683,3 grammi di cibo pro capite ogni settimana, un dato in crescita del 46% rispetto all’anno precedente. Frutta, verdura e pane fresco sono gli alimenti più gettati, con tendenze diverse a seconda delle aree geografiche: lo spreco è maggiore al Sud rispetto al Nord, più diffuso nei piccoli comuni rispetto alle grandi città e più frequente nelle famiglie senza figli.

In questo contesto si inserisce PlanEat, una startup innovativa che combatte lo spreco alimentare attraverso la tecnologia. Grazie a un sistema di contatori certificati dall’Università di Pavia, la piattaforma aggiorna automaticamente il consumo degli utenti sulla base delle loro spese, favorendo una gestione più consapevole del cibo. Finora, PlanEat ha permesso di salvare 83 tonnellate di alimenti, evitando l’emissione di 211 tonnellate di CO2 e il consumo di 48 milioni di litri d’acqua.

Nicola Lamberti, fondatore della startup, sottolinea: “Ogni grammo di cibo salvato significa meno risorse sprecate e un minor impatto ambientale. Con una migliore pianificazione e un uso intelligente delle materie prime, possiamo ridurre gli sprechi alla radice e promuovere una cucina più sostenibile”.

La digitalizzazione della cucina, dunque, si afferma come un’arma efficace contro lo spreco alimentare. Tuttavia, il cambiamento deve partire anche dai consumatori, che attraverso una maggiore consapevolezza possono contribuire significativamente alla riduzione di questo fenomeno.

(Redazione Madrid)

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