MADRID. – In un discorso televisivo alla Nazione tenuto in seguito al concretizzarsi della crisi di governo in Francia, nella serata di ieri il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che nominerà un nuovo primo ministro “nei prossimi giorni”. “Lo incaricherò di formare un governo di interesse generale che rappresenti tutte le forze politiche di un arco di governo che possa parteciparvi o, almeno, che si impegni a non censurarlo”, ha spiegato.
Il Capo dello Stato ha escluso di dimettersi prima della fine del suo mandato, mentre le richieste in tal senso si sono moltiplicate dopo il voto di censura del governo Barnier. “La mia responsabilità consiste nel garantire la continuità dello Stato”, ha sottolineato. “Non mi prenderò mai la colpa per la mancanza di responsabilità degli altri – ha affermato l’inquilino dell’Eliseo – e in particolare dei legislatori che hanno scelto, consapevolmente, di abbattere il bilancio e il governo francese pochi giorni prima di Natale”.
Votando la mozione di censura, secondo Emmanuel Macron, “l’estrema destra e l’estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano”. Il presidente ha inoltre spiegato che in assenza di un bilancio formale per il 2025, entro metà dicembre sarà presentata al Parlamento una legge finanziaria speciale per “la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese”. Tale normativa “applicherà le scelte del 2024 per il 2025, e mi aspetto pienamente che possa emergere una maggioranza per adottarla”, ha auspicato Macron.
Olivier Faure, segretario del Partito socialista francese, ha affermato questa mattina che il suo partito è pronto a negoziare con i macronisti e i repubblicani sulla base di “concessioni reciproche” in vista della formazione di un nuovo governo che abbia un “contratto a tempo determinato”. Faure, che sarà ricevuto a mezzogiorno all’Eliseo, si è detto pronto a fare “compromessi su tutti i temi”, comprese le pensioni.
“Sono pronto a venire e discutere tutti i temi e vedere cosa è possibile fare in un periodo di tempo limitato”, ha detto Faure, ammettendo che ha già avviato un confronto con “membri del blocco centrale”. “Dobbiamo trovare una soluzione perché non possiamo fermare il Paese per mesi”, ha dichiarato. Faure ha però chiuso la porta alle forze del Nuovo Fronte Popolare (NFP) poiché “i ‘ribelli’ si sono esclusi da questa discussione”.
(Redazione Madrid)