Dal contenuto del telefono di Lobato il magistrato spera di risalire alla “talpa” nel “Caso di González Amador”

Juan Lobato


Lobato ha consegnato al magistrato il telefonino, così da permettere alle autorità competenti di analizzare il suo contenuto 


MADRID – Tutto si è svolto secondo copione. Non ci sono stati colpi di scena. L’ormai ex segretario  generale del Psoe-Madrid, Juan Lobato, si è presentato alla Corte Suprema per rispondere, come d’obbligo, alla citazione del magistrato Ángel Hurtado. Lobato è stato citato, in qualità di testimone, dal giudice che indaga sulla “fuga” di notizie che coinvolge il Procuratore Generale dello Stato. Lobato è arrivato alla Corte Suprema da solo e non ha risposto alle domande di giornalisti  che lo attendevano. Si suppone che la cartella, che stringeva in mano, contenesse tutta la documentazione chiesta dal giudice. E cioè quella relativa a uno scambio di messaggi con Pilar Sánchez Acera, funzionaria di La Moncloa.

Assieme ai documenti, Lobato ha consegnato il suo telefonino, così da permettere alle autorità competenti di analizzare il suo contenuto e risalire a quello ipoteticamente cancellato. I documenti consegnati e l’analisi dei contenuti nel telefonino potrebbero rivelarsi cruciali per risalire alla “talpa”, nel caso che coinvolge Alberto González Amador, compagno di Isabel Díaz Ayuso, presidente della “Comunidad de Madrid”. Lobato si è dimesso da segretario generale del Psoe-Madrid in seguito alla crescente tensione che da alcune settimane domina il panorama politico del Psoe, tensioni che, nel caso del Psoe-Madrid, sono state alimentate da una e-mail inviata al Capo del Gabinetto, Oscar López, con informazioni rilevanti per l’Assemblea regionale.

Redazione Madrid

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