Sánchez ha annunciato un terzo “pacchetto di aiuti”: 2 miliardi e 274 milioni di euro

Il presidente del Goberno, Pedro Sánchez

MADRID – Sarà approvato domani, nel corso di un Consiglio dei ministri straordinario, un terzo pacchetto di aiuti per i colpiti dalla DANA a Valencia. Si tratta di due miliardi e 274 milioni stanziati dal Governo per completare le tre fasi di intervento nelle zone devastate dal nubifragio. Fino ad allora erano stati stanziati 14 miliardi e 373 milioni. Con la terza “tranche” in totale saranno destinati alla ricostruzione delle aree distrutte dalla DANA e alle famiglie in difficoltà 16 miliardi e 600 milioni. Una somma di tutto rispetto.

Tra i provvedimenti previsti nel nuovo “pacchetto economico”, circa 60, vi è un piano per il rinnovamento del “parco auto”. Questo avrà una dotazione iniziale di 465 milioni. Coloro che hanno bisogno di un veicolo riceveranno un aiuto diretto di 10mila euro, somma che non dovrà essere restituita e che si potrà sommare alle indennità già in corso di pagamento dal Consorzio Assicurativo del Governo. I veicoli acquistati non dovranno essere necessariamente nuovi.

Un altro miliardo e 

200 milioni saranno destinati ai liberi professionisti e alle aziende industriali e turistiche. Dovranno essere destinati alla riparazione di strutture e attrezzature e alla realizzazione di nuovi investimenti. Nel “pacchetto” sono previsti anche 240 milioni per la riattivazione del commercio locale e 300 milioni da destinare alle piccole e medie imprese che desiderano acquistare tecnologia e macchinari di ultima generazione. Sánchez ha precisato che fino ad ora sono state ricevute 273mila e 600 richieste di aiuto e già effettuati pagamenti per oltre 60 milioni di euro.

Il presidente del Governo ha garantito che saranno accreditati altri 160 milioni di euro. Ha promesso che il denaro stanziato sarà consegnato alla popolazione colpita dal nubifragio “fino all’ultimo euro”.

Il presidente Sánchez ha annunciato una commissione d’inchiesta sulla DANA. La Camera bassa indagherà sulle responsabilità e renderà conto ai cittadini. Ha comunque commentato che per il momento la priorità resta la gestione della crisi attuale.

Nell’intervento del presidente Sánchez non sono mancate critiche alle accuse, ritenute false, mosse dal presidente del Partito Popolare

per la gestione della crisi. Ha difeso l’operato della Agenzia statale di Meteorologia e della Confederazione Idrografica del Jucár, che ha emanato gli avvisi di allarme e ha insistito che l’esecutivo ha agito nella maniera più adeguata.

I leader del Partito Popolare e di Vox la pensano diversamente. Alberto Núñez Feijóo ha accusato il governo di “inattività” di fronte al nubifragio, di “carenza di umanità” e di aver incolpato ingiustamente il presidente della Generalitat valenciana, Carlos Mazón, di non essere stato all’altezza della situazione.

Nel corso della replica in Parlamento, Núñez Feijóo ha accusato il presidente del Governo di non aver spiegato opportunamente la gestione della crisi e che il suo intervento in Parlamento ha lo scopo di “coprire la corruzione” che lo circonda. Ha ritenuto che il Governo avrebbe dovuto dichiarare immediatamente l’emergenza nazionale ed agire tempestivamente.

Le critiche di Núñez Feijóo non si sono limitate al presidente Sánchez ma hanno investito anche il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska. Ha poi chiesto che sia l’Agenzia Tributaria l’incaricata di gestire gli aiuti.

Santiago Abascal, presidente di Vox, si è unito al coro di critiche mosse dal Partito Popolare e ha accusato Sánchez di non aver dichiarato immediatamente l’emergenza nazionale.

Redazione Madrid

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