Parlamento europeo, rinviata la nomina di Teresa Ribera

Teresa Ribera


La candidata a Commissario Europeo dovrà fornire spiegazioni su quanto accaduto nella Comunità Valenciana prima, durante e dopo il nubifragio


MADRID – Per ora si è trattato solo di un rinvio, una pietra nel cammino. Tuttavia, il Partito Popolare lo considera un trionfo. La nomina di Teresa Ribera è stata bloccata dal Partito Popolare Europeo. La candidata a Commissario Europeo dovrà  fornire spiegazioni su quanto accaduto nella Comunità Valenciana prima, durante e dopo il nubifragio. In altre parole, dovrà illustrare la sua versione dei fatti. Fino ad allora, la nomina dei sei Commissari europei rimarrà in sospeso. Kaja Kallas, Roxana Minzatu, Stephane Sejourné, Hena Virkkunen e Raffaele Fitto dovranno attendere la prossima settimana, quando i gruppi politici nel Parlamento europeo si riuniranno di nuovo.  

Il Partito Popolare Europeo ritiene che Teresa Ribera non possa pretendere di essere nominata Commissaria Europea senza prima fornire spiegazioni agli spagnoli su quanto accaduto durante il nubifragio nella “Comunidad Valenciana”. A Genova si condivide il criterio dei popolari europei. A Ferraz, invece, precisano che “rinviare” non è  “porre il veto”.

Al momento, non c’è una chiara maggioranza nel Parlamento europeo. Grandi partiti, come i liberali di Renew Europe, avrebbero preferito che si votasse una volta per tutte. Tuttavia, hanno dovuto arrendersi all’evidenza: in assenza di una maggioranza chiara, la richiesta dei “popolari europei” non aveva oppositori.  

I primi a reagire alla decisione del Partito Popolare Europeo di richiedere il rinvio della votazione per i candidati a Commissario sono stati i socialisti di Sumar. Yolanda Díaz ha reclamato al Partito Popolare per non comportarsi come un partito spagnolo. Gli ha rimproverato di anteporre i propri interessi a quelli del Paese. Il Parlamento europeo ha preso la decisione dopo che Núñez Feijó ha informato che la candidata socialista non sarebbe stata votata dai popolari europei.

Redacción Madrid

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