Il responsabile della politica estera italiana ha sostenuto che il Paese è “a favore sanzioni contro esponenti regime particolarmente esposti”
MADRID – “In Venezuela i principi democratici sono stati violati”. È quanto dichiarato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al convegno “Stato del Venezuela dopo le elezioni – La repressione come unico programma di governo – La rotta verso l’insediamento del presidente eletto”. Il ministro ha garantito che l’Italia continua a difendere il diritto dei venezuelani “di avere un leadership politica legittimamente eletta”.
Il ministro Tajani ha inoltre comunicato che l’Italia continuerà a denunciare la situazione in Venezuela a livello comunitario, ribadendo il sostegno alle sanzioni che colpiscano solo i membri del regime e non la popolazione. Ha anche sottolineato che la questione venezuelana rappresenta una priorità per il governo italiano e per il suo partito.
Durante un incontro con Edmundo Gonzalez Urrutia, a suo parere legittimo presidente del Venezuela, il ministro ha confermato la posizione italiana di non riconoscere il risultato elettorale e ha chiesto una verifica dei voti da parte di osservatori indipendenti. Tuttavia, poiché non è stata fornita alcuna risposta, non è possibile riconoscere la legittimità delle elezioni in Venezuela.
Tajani ha anche condannato la repressione degli oppositori e il loro arresto, sottolineando che molti prigionieri politici non conoscono il motivo della loro detenzione. Inoltre, ha rivelato che molti di loro hanno il passaporto italiano.
Il ministro ha ribadito che in Venezuela vi è stata una violazione della democrazia, come dimostrato anche dal rifiuto dei BRICS di accettare il Venezuela come membro. Ha poi menzionato che, come Partito Popolare Europeo, Forza Italia ha votato per assegnare il premio Sakarov all’opposizione venezuelana, sottolineando come questo dimostri il sostegno dell’Europa e l’isolamento politico della dittatura. Secondo Tajani, i venezuelani meritano molto di più.
Redazion e Madrid