Medio Oriente, esplosione cercapersone, Blinken: “Usa non coinvolti”

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken (EFE)

MADRID. – Secondo l’ultimo rapporto delle autorità sanitarie libanesi, sono salite a dodici, tra cui due bambini, le vittime delle esplosioni dei cercapersone in dotazione a Hezbollah in Libano. Nelle ultime ore sono infatti deceduti altri tre feriti. Dopo aver verificato tutti gli ospedali, è stato inoltre reso noto che ci sono “tra 2.750 e 2.800” feriti come ha dichiarato il ministro della Sanità libanese, Firass Abiad, in una conferenza stampa.

Tra i morti figurano inoltre quattro operatori sanitari che lavorano in “ospedali privati nella periferia sud di Beirut”, ha detto Abiad.

Intanto quest’oggi il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha smentito le notizie secondo cui Washington sarebbe coinvolto nell’accaduto, e ha invitato a intensificare “gli sforzi congiunti tra Egitto, Stati Uniti e Qatar per portare avanti i negoziati sul cessate il fuoco e sullo scambio di ostaggi e prigionieri”.

Da parte sua, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha affermato che le esplosioni simultanee dei cercapersone utilizzati da Hezbollah in Libano dovrebbero indurre “alla vergogna” i paesi occidentali, “in particolare agli Stati Uniti, alleati di Israele”. “Questo incidente ha dimostrato ancora una volta che, sebbene i paesi occidentali e gli americani affermino di cercare un cessate il fuoco, in pratica sostengono pienamente i crimini del regime sionista”, ha affermato Pezeshkian in un comunicato stampa pubblicato sul sito della presidenza.

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