Codonas, preoccupazione per il trend negativo dell’industria italiana


L’Istat che ha reso noto l’indice destagionalizzato della produzione a luglio che ha subito una flessione dello 0,9 rispetto al mese precedente


MADRID – Prosegue la crisi del settore industriale italiano. A prenderne atto è l’Istat che ha reso noto l’indice destagionalizzato della produzione a luglio. Questo ha subito una flessione dello 0,9 rispetto al mese precedente. Anche l’indice complessivo, sempre stando a quanto reso noto dall’Istat, diminuisce in termini tendenziali. Lo fa del 3,3 per cento, tenendo conto che i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 21 del luglio dell’anno precedente.

Codonas ha manifestato la propria preoccupazione  per “il trend fortemente negativo del 2024” nel commentare la crisi dell’industria italiana che emerge dall’analisi dei dati dell’Istat.

“La produzione industriale registra il diciottesimo calo consecutivo su base tendenziale, con una riduzione a luglio del -3,3% su anno – ha affermato il presidente Carlo Rienzi che ha sottolineato che si tratta di “una contrazione che investe tutti i settori, ma che si fa più marcata se si analizza l’andamento dei beni di consumo”. Rienzi ha spiegato che questi “a luglio crollano del 5,2% su base annua e del 4,3% nei primi sette mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un vero e proprio tonfo per quelli durevoli, in calo verticale del -6,5% nel 2024”.

“Il vero problema – ha commentato Rienzi – è che i prezzi al dettaglio non hanno invertito la rotta e non sono diminuiti, dopo due anni di inflazione alle stelle”.

La tendenza dei prezzi al dettaglio, ha affermato il presidente di Codonas, si mantiene “nonostante ci siano allo stato attuale ampi margini per far scendere i listini”. Ha quindi spiegato che “questo incide sulla spesa, sui consumi, e sull’industria”. Ribadisce “la necessità di intervenire in maniera più efficace sui prezzi” e ritiene che  “solo calmierando i listini sarà possibile tutelare la capacità di acquisto delle famiglie, sostenere i consumi e aiutare industria, commercio ed economia”.

Redazione Madrid (con informazioni di Askanews)

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