MADRID – Per la Spagna nulla è cambiato. Fonti del Ministro degli Esteri hanno ribadito che il governo non riconoscerà la rielezione del presidente Nicolás Maduro fino a quando non saranno pubblicati, come è consuetudine nei paesi democratici, tutti i verbali delle elezioni del 28 luglio. La Spagna, poi, si unisce al coro dei paesi che reclamano all’organismo elettorale venezuelano la possibilità che esperti indipendenti possano verificarne l’autenticità.
Fonti del ministero degli Esteri, in linea con altri paesi ibero-americani come il Cile, hanno espresso cautela e diffidenza. Ritengono che una condizione “sine qua non” per riconoscere la rielezione del presidente Maduro è la pubblicazione “completa e verificabile” di tutti i verbali con i risultati delle votazioni. Considerano che non esiste altro modo per assicurare la massima trasparenza e cancellare dubbi su possibili irregolarità o brogli.
Il ministero degli Esteri ha assicurato che il governo non potrà riconoscere il trionfo del presidente Maduro, e quindi la sua rielezione per un terzo periodo presidenziale, se non ha la sicurezza che la votazione, prima, e lo scrutinio, poi, non siano avvenuti con la massima trasparenza. Da qui l’esorto affinché la pubblicazione di tutti i verbali avvenga quanto prima.
Il Ministero degli Esteri, in seguito alle notizie di arresti indiscriminati e della violenta repressione da parte delle forze dell’Ordine, ha fatto un “appello al rispetto del diritto dei venezuelani a manifestare pacificamente e ad esprimere liberamente le proprie opinioni politiche”.
Dal ministero degli Esteri, poi, si è fatto sapere che la Spagna, in comune accordo con governi dell’America Latinoa e con i partner dell’UE, continuerà a lavorare affinché la volontà democratica dei venezuelani sia rispettata. Si è assicurato che si lavora alla ricerca di una soluzione politica basata sul dialogo e sul negoziato.
Quanto commentato da fonti del Ministero degli Esteri coincide con la decisione presa dall’Unione Europea e resa nota da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. Questi ha assicurato che l’Unione Europea non riconoscerà Nicolás Maduro come presidente del Venezuela fino a quando non saranno pubblicati i verbali elettorali e questi non potranno essere verificati. Borrell ha insistito sul fatto che “tutti devono essere in grado di vedere qual è il risultato di un’elezione”.
“Questo, in Venezuela, non è ancora accaduto e – ha riconosciuto – abbiamo praticamente perso la speranza che accada”
Redazione Madrid