Ucraina, Mosca amplia zona evacuazionenin oblast Kursk

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MADRID. – Sesto giorno di combattimenti sul suolo russo, nella regione di Kursk. Conferma indiretta della difficoltà delle truppe del Cremlino di arginare il movimento delle unità ucraine, l’annuncio dell’estensione della zona di evacuazione.

Il centro operativo regionale ha deciso di evacuare i residenti di Belovski, come ha annunciato su Telegram il governatore regionale ad interim Alexei Smirnov. Secondo i dati ufficiali, nell’area interessata vivono quasi 15mila persone. Smirnov ha inoltre invitato i residenti della regione a rifugiarsi “in stanze senza finestre o con muri solidi” ogni qual volta venga dato l’allarme aereo.

Diversi blogger militari russi affermano che i combattimenti si stanno svolgendo fino a 20 km di profondità nel territorio russo, spingendo alcuni di loro a chiedersi come mai l’Ucraina sia riuscita a penetrare in questa zona così facilmente.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato ieri che la Russia ha lanciato quasi duemila attacchi transfrontalieri sulla regione ucraina di Sumy dalla regione di Kursk quest’estate e che tali attacchi meritavano una risposta da parte ucraina. “Artiglieria, mortai, droni. Registriamo anche attacchi missilistici e ognuno di questi attacchi merita una risposta equa”, ha detto il leader ucraino nel suo discorso serale.

Nella sua analisi della situazione sul campo, l’autorevole Istituto per lo studio della guerra (ISW) di Washington rileva che “l’attuale invasione ucraina rappresenta una minaccia significativa per le operazioni militari russe in Ucraina e per la stabilità del regime di Putin e richiede una risposta adeguata. L’operazione ucraina nella regione di Kursk potrebbe ampliare la ‘comprensione’ del Cremlino sul tipo di operazioni ucraine possibili lungo il confine.

L’atteggiamento a lungo termine della Russia nei confronti del confine come “prima linea dormiente” è un fallimento strategico”, ritiene l’istituto. Gli analisti aggiungono che la Russia ha speso risorse significative per costruire fortificazioni lungo il confine internazionale, ma non ha stanziato risorse umane e attrezzature per il personale e la difesa significativi di queste fortificazioni.

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