MADRID. – Troppi decreti d’urgenza, troppe fiduce. Lo dice anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che nel corso della cerimonia del Ventaglio annuncia anche di averlo detto ufficialmente alla presidente del Consiglio. “È evidente a tutti che vi sia un eccesso di ricorso alla decretazione d’urgenza, in particolare nello scorso mese di luglio ne abbiamo esaminati diversi, ma non da questa legislatura – spiega a domanda -: ho scritto una lettera a Giorgia Meloni rappresentando questa difficoltà da parte del Parlamento, e che una riduzione sarebbe giusta e gradita”.
Ma soprattutto “abbiamo cercato di dare degli elementi alternativi, suggerendo che se si facessero dei decreti più snelli, non omnibus, si potrebbe avere una evoluzione migliore dei lavori parlamentari. MI sono fatto l’idea che talvolta si tratti di una abitudine ministeriale: si fa un decreto così è subito operativo”.
A proposito di decreti in discussione, proprio in queste ore sta facendo discutere l’emendamento del governo al dl Sicurezza che stringe molto sulla cannabis light e Fontana, interrogato sul rischio occupazione che ne deriverebbe, ammette che “sono contrario ai negozi di cannabis light, spero si possa dare una mano a queste persone per trovare delle soluzioni differenti ma è la mia opinione personale”.
Altro tema caldo è quella della libertà di stampa, dopo il dossier pubblicato dalla Commissione europea e contestato dal governo: per Fontana, “la libertà di espressione è un caposaldo della democrazia e dobbiamo difenderla a tutti i costi. Poi magari ogni tanto noto un po’ troppo libertà di infangare qualcuno o di prendersela con qualcuno: secondo me non servono norme o multe, ma recuperare un po’ di prudenza o etica è più che sufficiente”.
Ma il macrotema di questa fase di legislatura rimane quello delle riforme istituzionali, da premierato ad autonomia differenziata, entrambe a rischio referendum: “Non sarebbe la prima volta che il paese si spacca in due con un referendum – sottolinea Fontana – : è probabile che vi sarebbe una divisione nel Paese, ma è anche la democrazia. E’ importante che i cittadini si possano esprimere su una riforma importante come il premierato, il referendum è sempre una forma di esercizio di democrazia”. E per quanto riguarda l’autonomia, “è prevista dalla Costituzione, se ci sarà un referendum anche in questo caso ben venga: se ne potrà parlare magari in maniera anche più ragionata”.