ROMA. – Per far felice Giovanni Malagò l’obiettivo è “farne una in più delle 40 di Tokyo”. “Non è semplice per niente ma abbiamo lavorato molto bene in questo triennio atipico, perché gli ultimi Giochi sono stati nel 2021.
Le previsioni e gli algoritmi ci danno in una posizione variabile tra la sesta e l’undicesima, ma nessuno dice una cosa; i grandi paesi vinceranno sempre meno medaglie. Prima avevi qualcuno, come Usa, Urss o Cina, che prendeva anche 100 medaglie, ma oggi la globalizzazione ha fatto sì che nel medagliere arrivino nuovi paesi. Il Kosovo ha vinto due medaglie d’oro a Tokyo, non so se rendo l’idea”. Alla vigilia della partenza per Parigi il presidente del Coni fa le carte al Messaggero della spedizione olimpica azzurra.
“A Tokyo ci fu un totale di 11.600 atleti qualificati, a Parigi saranno 10.500. Quindi il 10% in meno. Nel mondo ci sono 206 comitati olimpici nazionali e quasi tutti quindi porteranno meno persone rispetto a Tokyo, mentre noi avremo il 5-6% di atleti in più. E la cosa è incredibile perché siamo andati meno bene negli sport di squadra, che senz’altro potevano fare meglio, come il calcio. Ma entrare nei tornei olimpici a 12 squadre è difficilissimo perché sport come il calcio non sono selezionati col ranking ma con la rappresentanza continentale. E piazzarsi tra le prime tre d’Europa col calcio è difficilissimo, l’abbiamo visto. Cambia tutto invece in sport come la pallavolo che qualifica in base al ranking”. Sotto osservazione Tennis, vela, ginnastica.
“Mi aspetto di più dagli sport che finora non hanno fatto grandi cose. Quindi mi aspetto molto, anzi moltissimo dal tennis. Poi dico con grande franchezza che vorrei qualcosa di storico dalla vela, anche se ha già vinto un oro meraviglioso a Tokyo. E ci sono premesse incredibili di fare ancora meglio di tre anni fa con la ginnastica. E non dimentico la boxe, che tra donne e uomini può darci grandi soddisfazioni”.
L’atletica viene dai 5 ori di Tokyo: “Ho già detto, prima degli Europei, che l’atletica vincerà più medaglie di Tokyo. Certo non è pensabile arrivare a 5 ori ma in totale saranno di più. La classifica più giusta del medagliere, del resto, sarebbe quella delle medaglie totali: non è giusto che un paese, per dire, che vince 30 medaglie di cui 3 d’oro, sta dietro in classifica a uno che conquista 7 medaglie, di cui 4 d’oro magari nella lotta o nel sollevamento pesi…”. Con Tamberi ha parlato, “nessuna apprensione. E’ maniacale e ogni intoppo la esaspera”.
Jacobs è ok: “Ho sempre detto che Jacobs a Parigi sarebbe stato competitivo, poi nessuno oggi può pronosticare il campione olimpico dei 100: quel giorno e a quell`ora, né prima né dopo, chi avrà nervi d`acciaio e fisico perfetto vincerà, e dipenderà da un sacco di cose”. Olimpiadi che potevano essere a Roma. «La cicatrice si è rimarginata ma la ferita rimarrà tutta la vita. Ed è abbondantemente condivisa non solo con i romani ma con tutti gli italiani. Fu una decisione politica della città. Attaccarono le Olimpiadi dicendo che sarebbero state poco oneste, ma è una contraddizione in termini se tu hai la possibilità di gestirle. L’incredibile decisione della Raggi fu non tanto dire di no alle Olimpiadi, ma proprio: tornate indietro dall’aereo che sta andando a vincere la candidatura olimpica. Fu un errore clamoroso, la città avrebbe avuto solo da guadagnare.
L’esempio, proprio a Roma, è stata la Ryder Cup. La mia azienda ha sede da 20 anni in via Tiburtina, si muoveva ben poco, poi è arrivata la Ryder Cup e guardate cosa si è fatto in 8-10 chilometri prima e dopo il Raccordo. Ne ha beneficiato solo il pubblico del golf o tutte le migliaia di cittadini pendolari che ogni giorno passano di lì? Magari non è giusto, perché le opere si dovrebbero fare sempre, però questo nel nostro paese non succede, e allora ben vengano le manifestazioni sportive. Se fai le Olimpiadi, ad esempio, sei obbligato ad avere da 8 a 10 stadi con certi tipi di parametri.
Qui stiamo ancora decidendo come allestire 5 stadi per gli Europei 2032, e noi ne avremmo avuti già sistemati una decina.
Ora siamo 7-8 anni dopo quei fatti, e ditemi se è stato fatto qualche investimento di impiantistica sportiva pubblica in questo lasso di tempo». Infine i complimenti alla Breaking: “Sono felicissimo della sua qualificazione. Grazie a lei, arrivata per ultima, siamo riusciti a portare almeno un atleta in tutti gli sport individuali, una soddisfazione enorme: siamo ai Giochi con 27 sport su 32 totali. La presidente della Danza Sportiva, Laura Lunetta, ha fatto un lavoro eccezionale». Ultima battuta sul calcio: «Ho un ruolo pubblico, con tutto quello che comporta, ma non voglio nascondermi né essere diplomatico. Nel calcio ci sono fazioni contrapposte: se la conclusione di tutto è che una parte trionfa e l’altra soccombe, il calcio continuerà a non risolvere i problemi. Invece trovare un equilibrio tra i soggetti, con le giuste formule di mediazione, è l’unico modo di fare insieme quello che è indispensabile».
(Adx /askanews)