Medio Oriente, Netanyahu: “Dirò al congresso Usa ‘la verità’ sul conflitto di Gaza”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu .
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu . EPA/RONEN ZVULUN / POOL

MADRID. – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “presenterà la verità” sulla guerra contro Hamas a Gaza quando si rivolgerà al Congresso degli Stati Uniti il 24 luglio durante una visita a Washington. Così i leder repubblicani Mike Johnson, presidente della Camera, e Mitch McConnell, che guida la minoranza al Senato. Il premier palestinese parlerà nel corso di una sessione congiunta, e si è detto “commosso di avere il privilegio di rappresentare Israele davanti a entrambe le Camere del Congresso e di presentare la verità sulla nostra giusta guerra contro coloro che cercano di distruggerci”.

Intanto, in un’intervista rilasciata ieri a ABC News in seguito alla partecipazione alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è dichiarato convinto che Netanyahu abbia ascoltato i suoi avvertimenti contro una grande offensiva militare a Rafah, adattando i piani dell’IDF a un’operazione più mirata.

“Penso che Netanyahu mi stia ascoltando”, ha detto l’inquilino dela Casa Bianca, argomentando che gli israeliani “Stavano per entrare a Rafah a tutta forza, stavano per invadere tutta Rafah, entrare in città, muovendosi con tutta la forza di cui sono capaci. Non l’hanno fatto”, dice Biden.

Alla domanda se pensa che Netanyahu si atterrà alla proposta di accordo sugli ostaggi presentata la scorsa settimana e fortemente “spinta” proprio da Washington, Biden sottolinea che il premier “Ha detto pubblicamente di essere d’accordo. I nostri amici europei sono d’accordo. Dobbiamo ottenere un cessate il fuoco”.

Il rischio di un conflitto più ampio

Cessate il fuoco che nelle ultime ore il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha auspicato possa venire decretato anche nel sempre più bollente confine con il Libano e Israele, avvertendo del rischio di un conflitto più ampio.

Appena mercoledì, Netanyahu, in visita alla zona di confine settentrionale, aveva dichiarato che lo Stato ebraico è “preparato per un’operazione molto intensa” lungo il confine dato che negli ultimi giorni si sono intensificati gli scambi quotidiani di colpi di artiglieria tra Hezbollah e Israele.

“Mentre continuano gli scontri a fuoco lungo la Linea Blu, il Segretario generale rinnova il suo appello alle parti affinché cessino urgentemente il fuoco”, afferma in una nota il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, riferendosi alla linea di demarcazione tra Israele e Libano.

“Questi scontri a fuoco potrebbero innescare un conflitto più ampio con conseguenze devastanti per la regione”, aggiunge. Guterres chiede inoltre il rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine alla guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah. Va sottolineato che il gruppo terroristico non ha rispettato la risoluzione, che prevedeva il ritiro dal confine con Israele a nord del fiume Litani.

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