I progetti di Claudio Fiorentini: Il multiculturalismo tra arte e letteratura


di Giorgio Solimine

MADRID. – Nel cuore della città di Madrid sorge una galleria d’arte, chiamata Captaloona Art, che vede come direttore la figura di Claudio Fiorentini, protagonista di questo articolo. Se lo si incontrasse, egli avrebbe subito premura di specificare che Captaloona Art non è semplicemente una galleria d’arte, ma è uno spazio multiculturale, una definizione derivante dal fatto che all’interno dell’attività non ci sia mai stata distinzione tra le persone, ma anzi il contatto e l’incontro di persone di diversi paesi, di diverse etnie e di culture differenti è incoraggiato.

A livello pratico, inoltre, non vengono organizzate solo esposizioni d’arte, ma progetti culturali di varie tipologie, rendendo il progetto anche interdisciplinare di fatto. Le diverse tipologie di attività includono presentazioni di libri, scritti da egli stesso o da autori ospiti, incontri di discussione su temi culturali e di attualità ed esibizioni musicali, da considerare sia come protagoniste sia come strumento di accompagnamento dei rispettivi eventi.

Questa grande varietà è da ricondurre direttamente alla personalità e agli interessi di Claudio Fiorentini, che appunto non prevedono solo l’interesse per l’arte e in particolare verso la promozione di talentuosi artisti contemporanei emergenti, ma includono più discipline, ridandoci come figura quella di una persona dinamica, sempre affamata di novità e che è sempre pronta ad espandere ulteriormente le sue conoscenze e le sue idee.

 

 

Questo spazio che stiamo ora prendendo in considerazione non è curioso solo per quello che offre, ma anche per il modo in cui il tutto prende vita. Nel corso della vita di Captaloona Art, e del progetto di Loona Contemporary di cui essa fa parte, dove Claudio Fiorentini accoglie nel proprio catalogo la selezione dei migliori artisti con i quali ha collaborato, si è andata a formare una schiera di amici, colleghi e di sostenitori che gravitano attorno ad essa.

Essi contribuiscono a dare forma all’atmosfera culturale e cosmopolita che anima questo spazio, rendendo l’ambiente caloroso e divertente. Tra loro esiste una genuina volontà di collaborazione e di promozione reciproca, un rapporto lavorativo perfettamente bilanciato con il rapporto umano instaurato.

 Questa presentazione generale dell’attività che Claudio Fiorentini ha avviato a Madrid, nel quartiere di Chamberì, come abbiamo potuto notare, ci fa capire che essa è lo specchio della sua personalità, ed è per questo che è importante da inquadrare insieme ai suoi tratti biografici.

La grande propensione per la multiculturalità che caratterizza la sua persona e il suo progetto è sicuramente da ricondurre alle sue esperienze di vita, le quali lo hanno portato a visitare moltissimi paesi diversi, compresi viaggi in territori africani potenzialmente pericolosi per visitatori, e a stanziarsi per periodi di tempo anche molto lunghi in luoghi come Francia, Marocco, Messico e ora Spagna.

Sono forse state queste stesse esperienze ad avvicinarlo sempre di più ad arte, poesia e scrittura, avendo sperimentato culture estremamente diverse ed essendosi fatto ispirare da ognuna di esse per la realizzazione delle sue opere artistiche e letterarie e per allargare la sua visione del mondo e delle cose.

Stiamo parlando sicuramente di una personalità fuori dall’ordinario, e così sono le attività da lui organizzate. Le mostre d’arte contemporanea di Captaloona Art cercano sempre di andare oltre il conosciuto, il “già visto” e il ripetitivo. Esiste una costante ricerca verso il nuovo, verso nuovi orizzonti e verso la scoperta di nuovi linguaggi artistici da mostrare.

Per esempio, per una mostra chiamata “In the midst of W” (Dove “W” corrisponde a “woman”) il punto di partenza si è allineato a quello di ricerche molto contemporanee con la valorizzazione del talento femminile nelle arti, fatto che nella storia dell’arte dei secoli passati è stato pressoché inesistente e che ora si cerca di recuperare.

La mostra in questione, tuttavia, non si limitava semplicemente all’esposizione di opere realizzate da artiste donne. Il passo in più si traduce con il fatto che ognuna di esse fosse proveniente da un diverso paese del mondo, mostrando che nell’arte non esistono né barriere né limiti di alcun tipo, ma al contrario che la diversità è sinonimo di scambio e arricchimento reciproco. Inoltre, spesso accade che gli artisti con i quali ha intrattenuto rapporti e collaborazioni speciali e che hanno dato buoni frutti, diventino parte integrante della vita del progetto Loona Contemporary che abbiamo citato.

Per arrivare a descrivere il suo operato artistico personale nello specifico, passiamo ora alla presentazione di alcune delle sue opere. Claudio Fiorentini è autore di opere pittoriche, e realizzate con tecnica mista. Il suo linguaggio artistico può essere definito attinente all’astrattismo e alla tecnica dell’Informale, a causa soprattutto dell’utilizzo di materiali vari, che comprende materiali come carta di giornale, colla, stucco e sabbia, e che vanno ad unirsi alla pittura e alle diverse gestualità con le quali essi vanno a diventare parte integrante della composizione.

 

Digging into Khaos – Word, Claudio Fiorentini

 

L’opera che andiamo a mostrare come esempio proviene da una serie di opere, tutte accomunate dalla parola “Khaos”, che dà vita a titoli come “Digging into Khaos” e “Rain of Khaos”, dove ognuna di esse viene anche accompagnata da un numero identificativo che distingue l’una dalle altre. Le parole dell’artista ci aiutano ad inquadrare meglio la ricerca artistica svolta e l’origine di questi titoli.

Le opere d’arte sono il risultato di una ricerca nel profondo guidata da una mancanza di guida. Se ci fosse una guida l’arte conterrebbe messaggi comprensibili, ma l’artista vuole trasmettere messaggi in chiaro? Non sempre. Dirò di più: non avere una guida implica scavare nel mistero. Per questo occorre “Khaos”.

 

L’assenza di una guida è quella condizione dell’artista che lo porta a porsi questioni, a cercare risposte e a compiere ricerche per mediare a questa mancanza. In questo caso, questo vuoto forse è anche da ricondurre al fatto che nella vita dell’artista non ci sia stato un percorso formativo legato al mondo dell’arte, il tutto proviene da una vocazione avvenuta in età matura, e ciò lo porta ad esercitare una sorta di autogestione e di libertà assoluta nella sperimentazione all’interno del mondo dell’arte, senza regole, teorie e dettami da seguire.

La verità sgorga da qualcosa che non può essere né spiegata né riprodotta, tuttavia la verità è in ciascuno di noi. Questa ricerca esplode quando il processo creativo rivela il caos per portare un nuovo ordine, e il mistero rimane pur sempre coperto da un velo.

 

Non solo quindi il caos deriva da un’assenza di guida, venendo causato quindi da un fattore esterno, ma esso risulta essere anche un valore a noi intrinseco. Il caos interiore è il vero fenomeno da esplorare. “Scavare” è un termine molto accurato per definire la ricerca che ognuno di noi compie misurandosi con sé stesso, cercando di arrivare al nodo, al significato ultimo o alla soluzione dei nostri quesiti personali. È la ricerca stessa a dare vita a quella creatività che poi sfocia nelle opere che Claudio Fiorentini ci mostra. Potremmo dire che il linguaggio astratto che qui viene adottato è una diretta raffigurazione del nostro mondo interno, di ciò che sperimentiamo durante il processo di ricerca interiore.

 

“Word” di Claudio Fiorentini

 

Un’altra opera appartenente alla serie “Digging into Khaos” che citiamo, intitolata “Word”, che Claudio Fiorentini ha esposto alla Biennale di Malta del 2015 su invito speciale, dal tema “Spiritualità”, ci rivela la sua tecnica personale in grande formato. Si tratta infatti di un’opera composta da sei tele diverse che, una volta unite e affiancate, vanno a creare la composizione finale, che arriva a ricoprire una grandezza di 180×196 cm.

La curiosità di quest’opera la riconduciamo allo squarcio centrale alla tela, tinto di rosso, recante la parola che poi fornisce il titolo. Questa apertura ci riporta una molteplicità di scritte, “Word” (“parola”), ed è forse l’unico elemento che riusciamo a distinguere al primo sguardo. L’opera, ovviamente, si riallaccia al contesto in cui è stata esposta, ovvero quello della Spiritualità. Qui non si fa riferimento ad una generica parola, ma proprio a quella Parola, che per un artista assume una connotazione diversa rispetto al dato religioso – spirituale.

Attorno a questo squarcio, appena distinguibili, troviamo molte rappresentazioni di sedi religiose, tutte appartenenti a culti diversi. In questo contesto caotico in cui questi simboli vengono immersi troviamo solo un riferimento chiaramente percettibile, ovvero la scritta “silence” (“silenzio”), in parallelo a molte parole illeggibili o non percepibili. 

L’opera vuole trasmettere la difficoltà che caratterizza la ricerca della Parola. La ricerca della verità è sempre coperta da un velo, è sempre celata ai nostri occhi, e lo squarcio violento che l’opera mostra rappresenta un breve momento di scoperta della verità, un momento di contatto con la realtà dei fatti, con il traguardo ultimo, uno squarcio che poi andrà a richiudersi inevitabilmente. L’unico modo che la religione possiede per il raggiungimento della Parola è attraverso il silenzio, che tuttavia, in questo mondo caotico e disordinato, le persone sembrano averlo dimenticato e lasciato perdere, portando loro stesse a vivere nel caos.

 

Literart 1, Claudio Fiorentini

 

Un’altra tipologia di opere che Claudio Fiorentini ha sperimentato durante la sua attività vede l’Arte Concettuale come protagonista dei suoi studi. Egli la chiama “Literart”, che si traduce in opere d’arte che portano con sé un decisivo intervento del settore letterario. Ricordiamo che la figura che stiamo presentando possiede diverse sfaccettature: lo presentiamo come gallerista, come artista, come amante della cultura e della diversità, ma non dobbiamo dimenticarci del suo grande apporto al mondo letterario.

Ha pubblicato sillogi, raccolte di poesie, testi di narrativa, ed è traduttore di testi di altri autori, provenienti da una molteplicità di paesi. Da questo grande apporto capiamo che per Claudio Fiorentini l’arte e la letteratura si trovano sullo stesso piano a livello di impegno e interesse, e con le opere di Literart queste si fondono. Come prima opera mostriamo “Literart 1”, dove la condizione e dell’arte in generale, in una gabbia dipendente dal mercato. È il mercato che garantisce importanza all’arte, e se essa non corrisponde ai suoi bisogni o alle tendenze, non potrà mai spiccare il volo. Come secondo esempio riportiamo “Literart 5”, che come messaggio incarna il concetto di vanità della letteratura. A livello visivo il tutto è molto chiaro: il libro si specchia, si ammira, si pettina e si preoccupa della propria estetica, quasi come un Narciso.

 

Literart 5, Claudio Fiorentini

 

Queste due opere manifestano in maniera estremamente trasparente il modo in cui l’arte concettuale comunica con il pubblico. La bellezza di questo linguaggio artistico risiede proprio nel captare il messaggio che le opere in questione ci vogliono trasmettere. Le opere illustrate, in questi due casi simboleggiate dai libri, non sono più portatrici di messaggi e di parole, ma diventano loro stessi il messaggio. Claudio Fiorentini ha sperimentato molte idee sotto questo punto di vista, ha elaborato una notevole moltitudine di opere d’arte concettuale, cercando sempre di allargare e di espandere i propri limiti e le proprie idee, così come egli cerca di fare in tutti gli aspetti delle sue attività e dei suoi interessi.

Abbiamo presentato in maniera sommaria una personalità che avrebbe bisogno di un libro per essere raccontata a dovere. Si sono notate le diverse sfaccettature che lo contraddistinguono, i diversi campi di attività e interesse multiculturale e il suo impegno verso il conseguimento dei suoi traguardi e dei suoi valori. Se mai vi trovaste a Madrid, un salto allo spazio Captaloona Art è più che consigliato.


Fonti

  • Pagina ufficiale di Loona Contemporary, sezione biografica, https://www.loonacontemporary.com/it/sobre-m%C3%AD
  • Pagina ufficiale di Captaloona Art, sezione biografica, https://www.captaloona.com/claudio-fiorentini
  • All in Art is Khaos, Claudio Fiorentini, saggio scritto e catalogo artistico personale, 2021

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