MADRID – La risposta dei socialisti è arrivata a stretto giro di posta. Il presidente del Governo e Segretario generale del Psoe, Pedro Sánchez, ha manifestato la sua preoccupazione per le recenti affermazioni del suo principale avversario politico, il conservatore Alberto Núñez Feijóo. Questi, nel corso del suo intervento al “Circle d’Economia” a Barcellona, ha commentato che non crede che Fratelli d’Italia “possa essere paragonabile ad altri partiti di estrema destra in Europa”. Le parole del leader del Partito Popolare spagnolo ha fatto scattare l’allarme. Le sue riflessioni sono state interpretate come un’apertura ad un possibile patto dei “popolari” con il partito della premier Giorgia Meloni, in vista dell’assalto al Parlamento Europeo.
In precedenza, era stata Ursula Von der Leyen, candidata del Partito Popolare europeo per un secondo mandato alla presidenza della Commissione, a insinuare la possibilità di un’alleanza con Fratelli d’Italia. La presidente della Commissione aveva ammesso di “aver lavorato molto bene con Giorgia Meloni nel Consiglio Europeo”.
“È per questo che – aveva detto – gli offriamo di continuare a lavorare con noi”.
Il presidente Sánchez, intervenendo alla “XXXIX Reunió del Circle d’Economia” a Barcellona, ha ritenuto “assai grave quanto affermato dal leader dell’opposizione” che si è detto disponibile “ad un’intesa con il Vox europeo”. Ha spiegato che non si tratta “di un governo, ma di un gruppo parlamentare in cui convivono partiti diversi di estrema destra”. Il capo del Governo ha sottolineato la necessità di essere chiari, in queste elezioni, “perché c’è molto in gioco”. E ritenuto un “errore” un’ipotetica alleanza dei “popolari” con Fratelli d’Italia. Sánchez ha spiegato che nel gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei “non solo c’è la presidente Meloni, ma anche Eric Zemmour in Francia, la ultradestra svedese, il partito della giustizia in Polonia, contro cui combatte Donald Tusk”.
“Ciò che non volevamo per la Spagna – ha sottolineato -, non lo desideriamo per l’Europa”
Ha aggiunto che “negoziare a Bruxelles è molto complesso”. Ha confessato che per raggiungere accordi si è “seduto con rappresentati del Partito Popolare e dei Liberali” e ha assicurato che non è sua intenzione fare altrettanto “con il Vox europeo”. Insomma, l’estrema destra non rientra nella sua equazione.
Anche la candidata del Psoe, la ministra Teresa Ribera, ritiene che la valutazione di Núñez Feijóo sia “un grande errore”. Ha precisato che “non esiste un’estrema destra buona e un’altra cattiva”. In più occasioni, riferendosi all’estrema destra e a ipotetiche alleanze, Ribera ha ripetuto che “è un settore con il quale noi non ci identifichiamo”.
Redazione Madrid