MADRID. – Non solo la guerra, ma anche la tragica inondazione in Afghanistan che ha provocato enormi danni in una terra già molto provata nella riflessione che Papa Francesco ha fatto al termine dell’udienza generale in Vaticano: “Prego per le vittime, in particolare per i bambini e le loro famiglie, e faccio appello alla Comunità internazionale affinché fornisca subito gli aiuti e il sostegno necessari a proteggere i più vulnerabili”, ha sottolineato.
Poi ovviamente e come sempre la preghiera per le popolazioni coinvolte in conflitti: “Preghiamo per la pace, preghiamo per tutti i popoli che soffrono la guerra. Tutti insieme, con il cuore grande, preghiamo perché ci sia la pace definitiva, e niente guerre, niente. Perché la guerra sempre è una sconfitta: sempre”.
L’arrivo della Pentecoste
Infine, a pochi giorni dalla Pentecoste, ossia alla discesa dello Spirito Santo, non manca un pensiero a giovani, ammalati, anziani e novelli sposi: “Vi esorto a essere sempre docili all’azione dello Spirito Santo; la confortante presenza del Consolatore sia per ciascuno sorgente di sollievo nella prova”.
La carità come virtù chiave
La riflessione più strettamente religiosa è invece incentrata sulla terza virtù teologale, ovvero la carità. Prendendo spunto dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi, il Santo Padre ricorda come delle tre virtù teologali (le altre sono Fede e speranza), questa sia la più importante, senza la quale siamo “un cembalo che tintinna”.
Poi allarga il discorso come sempre all’attualità ricordando come “l’amore è sulla bocca di tutti, è sulla bocca di tanti “influencer” e nei ritornelli di tante canzoni. Si parla tanto dell’amore, ma cos’è l’amore?”. Il riferimento, sempre prendendo a spunto la lettera ai Corinzi, non è “l’amore che sale, ma sale, ma quello che scende; non quello che prende, ma quello che dona; non quello che appare, ma quello che si nasconde”.
“Oggi come allora – ricorda il Pontefice – si fa confusione: della virtù teologale dell’amore, quella che viene solo da Dio, in realtà non c’è alcuna traccia. E se anche a parole tutti assicurano di essere brave persone, di voler bene alla propria famiglia e ai propri amici, in realtà dell’amore di Dio sanno ben poco”.
L’amore di Dio, sottolinea il Santo Padre, “ci spinge là dove umanamente non andremmo: è l’amore per il povero, per ciò che non è amabile, per chi non ci vuole bene e non è riconoscente. È l’amore per ciò che nessuno amerebbe; anche per il nemico”.