MADRID. – Prima la deposizione di una corona di fiori, sotto la lapide in via Caetani, in occasione del 46esimo anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, poi la partecipazione alla cerimonia in Senato, per la celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, istituito con legge n. 56 del 4 maggio 2007.
La cerimonia è stata introdotta da Silvia Giralucci, presidente dell’Associazione Casa della Memoria del Veneto e figlia di Graziano Giralucci, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1974. E’ stato proiettato un video Rai rievocativo degli episodi, ricordati nel seguito della cerimonia dai familiari di alcune vittime del terrorismo: il senatore Alfredo Bazoli, Franco Sirotti, Piero Mazzola, Caterina Manzo e Roberto Della Rocca. A conclusione della cerimonia, ha avuto luogo la consegna delle targhe alle tre scuole vincitrici del concorso “Tracce di Memoria 2023-2024”.
“E’ necessario proseguire l’importante opera di desecretazione degli atti delle Commissioni d’inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato per rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto” così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenuto in aula a Palazzo Madama, che richiamando le parole di Mattarella ha detto: “La verità: è questo il primo e più importante obbligo morale che abbiamo nei confronti di tante vite innocenti e di coloro che si sono sacrificati per difendere la democrazia e la Repubblica. Sono tutte vittime di un odio che non deve tornare mai più”.
“Il terrorismo – di qualunque matrice – ha generato e continua a generare sofferenza e morte in nome di dottrine e ideologie scellerate, distorte e criminali. Ricordare le persone, e non solo i freddi numeri dei massacri, è un dovere morale delle Istituzioni” sono state le parole del presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
In aula a Palazzo Madama, presente anche il premier Giorgia Meloni, che sui social ha onorato la ricorrenza: “Quella di oggi è una data che ha segnato profondamente la memoria e la coscienza della nostra Nazione. Era il 9 maggio 1978 quando il corpo di Aldo Moro, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse, veniva rinvenuto nel bagagliaio di un’automobile in via Caetani a Roma. Lo stesso giorno cadeva, per mano mafiosa, Peppino Impastato. Ed era il 9 maggio del 2021 il giorno in cui veniva proclamata la beatificazione di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla Stidda” afferma la premier i su X.
“Un uomo di Stato, un attivista coraggioso e un Giudice, i cui sacrifici non devono essere dimenticati e non devono essere vani. Non a caso nel 2007 il Parlamento italiano ha istituito per il #9maggio il ‘Giorno della memoria’” dedicato al ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Non dimentichiamoli e facciamo tesoro dei loro insegnamenti. Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti, a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra storia, alla nostra Patria e ai nostri figli, a chi c’era prima di noi e a chi ci sarà dopo di noi. Lo dobbiamo all’Italia e ai valori che amiamo”.