Opposizioni non votano su Libia, M5s e Avs si sfilano su Ucraina

Commesse portano via le urne per lo spoglio delle schede al termine di una votazione a seduta congiunta di Camera e Senato
Commesse portano via le urne per lo spoglio delle schede al termine di una votazione alla Camera. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

MADRID. – Pur senza l’accordo unanime sul sostegno con le armi all’Ucraina, sul ripristino dei fondi all’Unrwa e sul proseguimento della missione in Libia, il governo ottiene l’ok della Camera sulla relazione riguardano la proroga delle missioni internazionali per il 2024 e per l’avvio delle nuove missioni. A Montecitorio passano le risoluzioni di maggioranza e quelle di Pd e Italia Viva, ma i distinguo si fanno sentire.

Le opposizioni, per esempio, compattamente non votano per l’operazione in Libia, sancita da quel memorandum siglato proprio dai dem ai tempi del ministro Marco Minniti ma scaricata dal Pd alla luce del netto peggioramento intercorso negli ultimi anni a Tripoli nel rispetto dei diritti umani delle persone migranti.

Anche Marco Pellegrini, per il Movimento 5 Stelle, ricorda in aula che “la Guardia costiera libica ostacola in modo sempre più sfacciato e aggressivo il soccorso in mare dei migranti per riconsegnarli nelle mani dei trafficanti che li rinchiudono in centri a cui Onu e Croce rossa continuano a non avere accesso. L’anno scorso, alla luce della pubblicazione del rapporto Onu che forniva prove inconfutabili di crimini, torture e abusi di ogni genere commessi contro i migranti”.

Il Partito democratico, a parte il non voto sulla scheda 42 riguardante la Libia, vota sì a tutte le altre missioni ma, avvisa Stefano Graziano, “c’è da dire che sulle missioni dobbiamo fare una discussione vera e non di propaganda politica. Come il piano Mattei, è una chimera, nessuno sa cosa sia, come verrà finanziato, che prospettive politiche avrà”

Compattezza anche sul (mancato) ripristino del fondi all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che erano stati sospesi dopo l’inchiesta riguardante un coinvolgimento di 12 suoi membri negli attentati del 7 ottobre in Israele. Il governo respinge la richiesta e Pellegrini va all’attacco: “molti Paesi – dalla Germania al Canada, dalla Svezia al Giappone – hanno ripristinato i vitali finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per il sostegno dei profughi palestinesi. L’Italia non lo ha fatto, nemmeno dopo i risultati dell’indagine della commissione indipendente guidata da Catherine Colonna’ che attesta la mancanza di prove presentate da Israele a sostegno della gravissima accusa di terrorismo”.

Opposizioni in ordine sparso, invece, sul sostegno di tipo militare (mezzi per ora, non uomini) con Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra che si sfilano.

L’Italia prevede di spendere complessivamente 1,3 miliardi di euro nel 2024 per le missioni internazionali prorogate nel 2004, che includono anche missioni Nato nei Balcani, in Bosnia-Erzegovina, Cipro e molte altre in Europa, Asia e Africa. Le missioni coinvolgono personale militare e civile, con il fabbisogno finanziario distribuito tra le Forze Armate, le Forze di Polizia, la Guardia di Finanza e la Magistratura. Inoltre, sono previsti interventi di cooperazione allo sviluppo per sostenere processi di pace e stabilizzazione, con un’attenzione particolare a iniziative di sminamento umanitario, sostegno ai processi di pace e partecipazione a iniziative internazionali per la sicurezza.

Tale investimento riflette l’impegno italiano nelle operazioni internazionali e nelle attività di cooperazione per la pace e la sicurezza globali. A queste vanno ad aggiungersi le nuove missioni internazionali inaugurate nel 2024, tra cui l’Operazione Levante per fronteggiare il conflitto Israele-Hamas, offrendo supporto umanitario e misure precauzionali. Inoltre, si impegna nel potenziamento dei dispositivi dell’Unione europea nell’area del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano, con la nuova operazione Aspides per proteggere le navi civili nello Yemen.

L’Italia è anche coinvolta nelle attività di presenza e sorveglianza nelle iniziative guidate dagli USA (Combined Maritime Forces – CMF) per migliorare la sicurezza marittima. Infine, contribuisce inviando personale di magistratura alla missione civile dell’UE in Ucraina (EUAM Ukraine) per sostenere riforme nel settore della sicurezza.

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