Anche l’OCDE considera che a trainare la crescita del paese sono i consumi privati, pungolati dall’aumento dell’occupazione
MADRID – Anche l’OCDE, se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio, certifica la buona salute dell’economia spagnola. E lo fa, rivedendo al rialzo la crescita del Pil che stima in un 1,8 per cento, un decimo in più di quanto aveva previsto a febbraio e quattro in più di quanto, invece, aveva anticipato a novembre. L’organismo sottolinea che il “trend” dell’economia spagnola è assai diverso da quello del resto dei paesi europei che hanno risentito fortemente della guerra. Dopo la crescita del 2,5 per cento lo scorso anno, il Pil spagnolo registrerà quest’anno un aumento assai superiore allo 0,7 per cento che si attende dall’insieme dei paesi dell’eurozona. Ad esempio, del Pil di Francia e Italia, che crescerà dello 0,7 per cento, e della Germania, fino a ieri locomotiva dell’eurozona, che lo farà in appena uno 0,2 per cento.
Le previsioni dell’OCDE, l’1,8 per cento di cui si parla nell’ultimo rapporto reso noto in questi giorni, non è poi tanto lontano dall’1,7% che la Commissione europea aveva previsto per la Spagna a metà febbraio. Ma è comunque una proiezione meno ottimista di quella inviata dal governo Sánchez a Bruxelles. L’esecutivo spera, e così lo ha manifestato, di chiudere l’anno con una crescita del Prodotto Interno Lordo del 2%.
Spagna, l’economia continua a crescere: 0,7 per cento nel primo trimestre
Per il 2025, l’OCDE non ha modificato le sue previsioni: una crescita del 2 per cento. È, questa, una stima in linea con quella della maggior parte delle agenzie economiche.
Anche l’OCDE considera che a trainare la crescita del paese sono i consumi privati, pungolati dall’aumento dell’occupazione. Il consumo privato, con un aumento del 2 per cento quest’anno e un 2,1 per cento il prossimo sarebbe il risultato dell’evoluzione positiva dell’occupazione. Il tasso di disoccupazione spagnolo dovrebbe scendere dal 12,1 per cento registrato nel 2023 al l’11,7 per cento con cui dovrebbe chiudere quest’anno. Per il 2025 si prevede un tasso di disoccupazione dell’11,3 per cento.
Per l’economia spagnola non sono solo rose e fiori. Infatti, l’OCDE ha posto l’accento sull’altra faccia della moneta: il debito pubblico e il peso delle pensioni dopo l’approvazione dell’ultima riforma.
L’OCDE considera troppo elevato il debito che, nel 2023, è stato del 107,7 per cento. Stando alle proiezioni dell’organismo, il prossimo anno dovrebbe ridursi di appena un punto al 106,7 per cento. D’altro canto, non condivide l’ottimismo del Governo circa la riduzione del deficit.
Redazione Madrid