Argentina richiede arresto ministro iraniano per attentato del ’94

Mural in ricordo dell'attentato Buenos Aires (WhatsApp-Image UCEI)

ROMA. – Il governo argentino ha chiesto l’arresto del ministro dell’Interno iraniano Ahmad Vahidi per il suo presunto coinvolgimento nell’attentato del 1994 contro un centro della comunità ebraica a Buenos Aires, meno di due settimane dopo che un tribunale argentino ha attribuito la colpa dell’attacco a Teheran e al movimento sciita libanese Hezbollah, ha detto il ministero degli Esteri argentino.

Il 18 luglio 1994, un furgone carico di esplosivo entrò nell’edificio della Mutua Associazione Israelita Argentina (AMIA) ed esplose, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200.

“L’Argentina esige l’arresto internazionale dei responsabili dell’attacco all’AMIA del 1994, che causò la morte di 85 persone, persone che continuano a ricoprire posizioni di potere nella totale impunità. Uno di loro è Ahmad Vahidi, ricercato dalla giustizia argentina come uno dei responsabili dell’attacco contro l’AMIA”, ha dichiarato martedì il Ministero in un comunicato.

Vahidi, che è sulla lista rossa dell’Interpol, è attualmente in visita in Pakistan e Sri Lanka, ha detto il ministero, esortando le due nazioni ad arrestarlo.

“L’Ufficio Centrale Nazionale (OCN) di Buenos Aires dell’Interpol della Polizia Federale argentina ha chiesto al suo omologo OCN di Islamabad di procedere alla detenzione preventiva degli imputati ai fini dell’estradizione in Argentina”, si legge nella nota.

All`inizio di aprile, la Camera Federale di Cassazione Penale argentina ha deciso di rivedere i verdetti nel caso dell`attacco al centro culturale ebraico del 1994 e di condurre un nuovo processo in contumacia contro gli iraniani processati nel caso, concludendo che l`Iran aveva pianificato l`attacco.

bombardamento, mentre Hezbollah lo aveva eseguito. La sentenza afferma inoltre che l’attacco è avvenuto in risposta al ritiro di Buenos Aires da tre accordi di cooperazione nucleare con Teheran.

(vgp /askanews)

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