MADRID. – Chi pensava che la sosta avrebbe potuto rendere meno vivido il magic moment dell’Inter, si sbagliava. I nerazzurri hanno ricominciato da dove avevano lasciato, ossia dalla solita prestazione autoritaria. A farne le spese, è stato l’Empoli: i toscani sono in caduta libera, alla quarta sconfitta consecutiva e risucchiati pericolosamente nella lotta per la salvezza. Ora Inzaghi ha +14 sul Milan, con uno scudetto sempre più a portata di mano, che quasi lo si può già accarezzare. Nell’ultima recita di ieri a San Siro, decisivi Dimarco e Sanchez con un gol per tempo.
Juventus punita nel recupero. Il Milan consolida il secondo posto
Finisce male a Roma anche per la Juventus che, al termine di una partita decisamente sottotono (complice anche qualche scelta errata da parte di Allegri), subisce l’onta di prendere un gol dalla Lazio all’ultimo secondo del recupero. Segna Marusic (1-0) e i bianconeri si rattrappiscono sempre di più all’interno del loro scomodissimo terzo posto, distanziati dal Milan che passa senza brillare a Firenze (1-2), contro una Fiorentina che costruisce sempre tante parole ma pochissimi fatti. Ora, i rossoneri hanno ben 6 punti di vantaggio sui bianconeri, che sentono il fiato sul collo dell’arrembante Bologna, vittorioso in goleada (3-0) sulla derelitta Salernitana, alla quale neppure l’ennesimo nuovo allenatore (Colantuono) è bastato per evitare la 10° sconfitta nelle ultime 12 gare e una retrocessione in B sempre più probabile.
Lotta Champions: Bologna su tutte. Poi Roma e Atalanta: i bergamaschi affossano il Napoli
Per il resto, questa 30°giornata (otto alla fine della Serie A) è essenzialmente vissuta sull’appassionante lotta per entrare in Champions, con l’affannosa corsa delle rivali ad assicurarsi il quarto posto e, forse, anche il quinto (ranking Uefa permettendo). A tal proposito, fa un balzo importante (l’ennesimo) il Bologna, sempre più quarta forza, mentre è d’oro anche il successo dell’Atalanta a Napoli (0-3). I tre gol di Miranchuk, Scamacca e Koopmeiners permettono agli orobici di attestarsi a due punti dalla Roma (attualmente, comunque, al quinto posto). I nerazzurri hanno anche una partita da recuperare, che ha tanto il sapore di una preziosa carta jolly da giocarsi.
I capitolini, dal canto loro, hanno giocato ieri una partita sottotono contro il pericolante Lecce in terra pugliese (0-0), ma gridano allo scandalo per un rigore non concesso e per un arbitraggio (tu quoque, Marcenaro) ancora una volta indigesto. Fa sempre più sconcerto, intanto, il declino dei campioni in carica del Napoli, battuti come detto dall’Atalanta a domicilio e mortificati, in un concitato dopo partita, dagli assordanti fischi dei tifosi del Maradona, che hanno contestato una squadra ormai totalmente irriconoscibile e scivolata addirittura all’ottavo posto.
Tutti pari nelle sfide salvezza
Riguardo alla lotta per evitare la retrocessione, servirebbe davvero stendere il classico velo pietoso. Partite orribili negli scontri diretti disputatisi nell’ultima giornata, con Sassuolo e Udinese (1-1), Cagliari e Verona (1-1) e Genoa e Frosinone (1-1), che si sono divise la posta in modo assai poco coraggioso, rimandando la (vera) gloria a tempi meno cupi.