MADRID. – L’Ucraina “ha deliberatamente seguito la strada del terrorismo e dell’estremismo”, “le autorità di Kiev non si sono rese conto dell’enormità di tali azioni”. Così in un’intervista televisiva la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Il regime di Kiev – ha detto Zakharova – ha fatto la sua scelta, ha seguito la strada dell’estremismo e del terrorismo e ha ripetutamente dichiarato di non pentirsi né di condannare le azioni dei suoi ufficiali nelle Forze Armate nei Battaglioni Nazionali Azov e altri simili a questo, ma li sostengono in ogni modo possibile”.
Per la portavoce del ministero degli Esteri, non è ancora possibile affermare se la decisione di sostenere le azioni terroristiche (prima tra tutte quella relativa alla strage del Crocus) sia stata presa “sotto l’influenza di paesi stranieri o autonomamente delle autorità di Kiev”. “Hanno avuto il tempo di organizzare la cosa e di capire l’enormità dei loro passi, ma ugualmente non hanno preso una strada diversa”, ha concluso Zakharova.
Le parole della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca sono state pronunciate il giorno dopo che Mosca ha annunciato di aver chiesto all’Ucraina l’estradizione del capo del Servizio di Sicurezza (SBU) Vasyl Maliuk e altre persone che ritiene siano coinvolte in una serie di “attacchi terroristici” sul suo territorio. Kiev ha immediatamente respinto queste richieste, ritenute “inutili” e “ciniche”.
Secondo la diplomazia russa, Maliuk ha ammesso di aver “organizzato il bombardamento del ponte di Crimea nell’ottobre 2022 e rivelato dettagli dell’organizzazione di altri attacchi terroristici nella Federazione Russa”. “La parte russa chiede che il regime di Kiev cessi immediatamente ogni sostegno alle attività terroristiche, estradi i responsabili e risarcisca le vittime per i danni causati”, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. Non è chiaro come la Russia abbia trasmesso queste richieste, poiché Kiev ha interrotto i rapporti diplomatici con Mosca poco dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.