Medioriente, a Gaza “operazione mirata” di Tsahal nel maggiore ospedale della Striscia

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

MADRID. – L’ospedale Al-Shifa, il principale nosocomio palestinese situato nel centro di Gaza City, resta anche oggi l’epicentro delle operazioni di terra dell’esercito israeliano. Già da diversi giorni nelle sue immediate vicinanze sono in corso violenti scontri tra Hamas e Tsahal il portavoce del quale, Daniel Hagari, questa mattina ha reso noto che un’operazione mirata è in corso direttamente all’interno della struttura sanitaria.

Secondo Hagari, i militari avrebbero già trovato prove consistenti del fatto che Hamas si servirebbe dell’ospedale a scopi bellici non facendosi scrupoli di trasformare i civili in scudi umani. In una nota, Hagari afferma inoltre che “le forze di terra hanno consegnato attrezzature umanitarie e le hanno posizionate all’ingresso dell’ospedale”.

L’alto ufficiale ha inoltre pubblicato sui socia la foto di un soldato israeliano accanto ad alcune scatole etichettate in inglese “forniture mediche”. Secondo alcune testimonianze, questa mattina i soldati israeliani avrebbero interrogando le persone presenti nell’ospedale, compresi pazienti e medici, mentre carri armati e mezzi pesanti hanno circondato il complesso.

I militari dello Stato ebraico hanno intimato con l’altoparlante “tutti gli uomini dai 16 anni in su” ad “alzare le mani in alto” e ad “uscire dagli edifici verso il cortile interno” dove in brave si sono radunate un migliaio di persone obbligate a tenere in alto le mani. La situazione all’interno dell’ospedale è stata definita “orribile” dalle Nazioni Unite.

Al Jazeera questa mattina ha raccolto la testimonianza di Ahmed Mokhallalati, un medico dell’ospedale di al-Shifa secondo il quale gli scontri nei dintorni dell’ospedale continuano da ieri con particolare intensità.

Emergenza umanitaria

“È un momento assolutamente spaventoso – ha detto Mokhallalati – è un momento orribile per le famiglie, i civili che si rifugiano in ospedale con i loro figli. È terribile per il personale che si prende cura dei pazienti e per i pazienti stessi. Immaginate di trovarvi in un ospedale dove non c’è l’acqua, l’igiene di base delle persone che vanno in bagno è una sfida.

Cibo e acqua potabile non arrivano all’ospedale ormai da sesto giorno e non c’è modo di procurarsi nulla. Ciò che riteniamo davvero scioccante e terribile è che il mondo intero è testimone di questo crimine e che tutto ciò sta accadendo davanti a tutti, ma nessuno si è fermato, nessuno ha detto ad alta voce che tutto questo non è permesso. Dov’è la comunità internazionale?”.

Da parte sua, il ministero degli Esteri dell’Autorità palestinese ha accusato l’esercito israeliano di aver “palesemente violato” il diritto internazionale lanciando un’operazione militare contro l’ospedale Al-Shifa e ha chiesto “un intervento internazionale per proteggere i civili” rifugiati all’interno del nosocomio.

(Redazione/9colonne)

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