MADRID – Ha definito l’amnistia “un’aberrazione, nell’ambito politico; “un’indecenza”, nell’aspetto morale; e “un’illegalità”, nel campo giuridico. Alla vigilia del dibattito sull’investitura di Pedro Sánchez, che tutti danno ormai per scontata, Alberto Núñez Feijóo, presidente del Partito Popolare, ha incontrato i giornalisti e le giornaliste della Stampa Estera per illustrare la posizione del suo partito circa la proposta di Legge di Amnistia.
Núñez Feijóo ha subito assicurato che l’amnistia è il prezzo che pagano i socialisti per i voti degli indipendentisti, necessari per l’investitura di Pedro Sánchez. E commentato che il “deterioramento della democrazia spagnola, avrà ripercussioni sull’Unione Europea”. E le avrà in quanto “distrugge la sicurezza giuridica di uno stato membro dell’Unione”.
Considerato un moderato, Alberto Núñez Feijóo, nelle ultime settimane, si è spostato verso posizioni sempre più radicali. E il suo linguaggio ha assunto toni assai duri. Lo si è potuto apprezzare quando, in più occasioni, ha accusato il Psoe di “frode elettorale” per aver accordato l’amnistia con i partiti catalani in cambio di voti; un’amnistia, ha detto il leader dei popolari, “che non era tra le offerte elettorali”.
Núñez Feijóo ritiene possibile che la Spagna possa essere oggetto di sanzioni dell’Unione Europea. D’altronde il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, facendosi eco delle preoccupazioni di alcuni settori della società, ha già chiesto informazioni sulla polemica proposta di legge e ottenuto dal governo Sánchez l’assicurazione di piena collaborazione.
Núñez Feijóo ha commentato che “quanto accade oggi in Spagna è insolito”. Ed è avvenuto in contate occasioni e “a paesi como Romania, Ungheria e Polonia”.
Esteban González Pons, che ha accompagnato Nuñez Feijóo durante l’incontro con i corrispondenti delle testate straniere, ha commentato che giovedì a Bruxelles probabilmente si parlerà dello “stato di diritto” in Spagna. Al dibattito parteciperà anche Carles Puigdemont, profugo della giustizia spagnola almeno fino a quando la polemica legge sull’amnistia non sarà approvata.
Redazione Madrid