Israele, Tajani: “Gli aiuti italiani stanno entrando a Gaza”

Il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, in audizione al Senato sul conflitto in Israele e sulle principali questioni dell'agenda europea e internazionale. (Frame video webtv.Camera)

MADRID. – “L’Italia è pronta a fare dalla sua parte. Credo che gli aiuti umanitari portati qualche giorno fa, stiano entrando in queste ore nella striscia di Gaza attraverso il valico di Rafa”. Così Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, in audizione al Senato sul conflitto in Israele e sulle principali questioni dell’agenda europea e internazionale.

“L’Italia – prosegue Tajani – ha inviato da Brindisi due C-130 dell’aeronautica militare con un carico di 16 tonnellate di beni umanitari della cooperazione italiana. Dobbiamo assicurarci che tutti gli aiuti inviati nella striscia siano diretti esclusivamente ai civili bisognosi e che non ne beneficino neanche in maniera indiretta i terroristi di Hamas. In risposta ad una richiesta di Israele, il Ministero della Difesa ha messo a disposizione una nave ospedale con capacità chirurgiche di emergenza.

È la nave Vulcano, centro logistico sanitario all’avanguardia, in viaggio verso l’area. È previsto anche l’allestimento di un ospedale da campo per la cui installazione è necessario trovare l’accordo delle parti diverse. A Parigi ho ribadito anche la disponibilità d’accogliere in Italia minori palestinesi che necessitino di cure mediche urgenti, questo in raccordo con gli Emirati Arabi Uniti. Stiamo valutando ulteriori forme di intervento e il finanziamento di nuove attività umanitarie”.

Due popoli due Stati

Il capo della diplomazia italiana assicura che “l’Italia è in prima linea per lavorare su una soluzione che preveda una presenza delle Nazioni Unite sul modello UNIFIL in Libano o ENEMIC in Kosovo. Potrebbe appunto trattarsi di un’amministrazione internazionale transitoria, che sul mandato del Consiglio di sicurezza, e con una forte partecipazione degli stati della regione, dovrebbe preparare il ritorno dell’autorità palestinese alla guida di Gaza e favorire la ripresa di un negoziato politico con Israele. Le circostanze attuali rendono certamente arduo immaginare uno spazio per il dialogo e il confronto, ma la ripresa di un processo politico basato sulla visione dei due popoli e due Stati rappresenta nel lungo termine l’unica prospettiva credibile”.

Scongiurare un’escalation e fermare la crisi umanitaria

Secondo il titolare della Farnesina “la priorità è scongiurare l’escalation del conflitto, liberare gli ostaggi, evitare l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e preservare una prospettiva politica per il futuro. Fin dall’inizio, in accordo con il Parlamento, il governo ha mantenuto una posizione chiara, in linea con i nostri alleati. Condanniamo con la massima fermezza i barbari attacchi di Hamas e sosteniamo pienamente il diritto di Israele a esistere e a difendersi nel rispetto del diritto internazionale”.

“Al Consiglio Affari esteri di ieri ho sottolineato l’importanza di contrastare gli inquietanti rigurgiti di antisemitismo in Europa. È essenziale, per quanto mi riguarda, tracciare una netta linea di separazione tra Hamas e il popolo palestinese, le cui legittime aspirazioni nulla hanno a che vedere con le posizioni dei terroristi, e non possono in nessun caso giustificare la strage di cui Hamas si è macchiata”, ha concluso Tajani.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento