MADRID – Ad ottobre non c’è stata una riduzione; ma neanche un suo aumento. Il tasso d’inflazione ha semplicemente segnato il passo. Stando a quanto reso noto dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) che, come è consuetudine ha anticipato i dati provvisori di ottobre, l’inflazione è stata del 3,5 per cento. Ha mantenuto lo stesso livello di settembre. Per la ministra dell’Economia, Nadia Calviño, che i prezzi non siano cresciuti è “un’ottima notizia” e dimostrerebbe che le politiche del governo “funzionano”.
La stabilità dell’inflazione, nel periodo pre-natalizio, è attribuita al calo dei prezzi dei carburanti e all’incremento moderato di quelli dei prodotti alimentari e dell’elettricità. L’uno e l’altro si sarebbe compensati a vicenda.
Il costo della vita, dopo gli incrementi di luglio (2,3 per cento), di agosto (2,6 per cento) e settembre (3,5 per cento), ha registrato una battuta d’arresto importante. Per alcuni analisti, forse troppo ottimisti visto il contesto internazionale e la prossimità delle “spese natalizie”, potrebbe rappresentare l’inizio di una inversione di tendenza.
L’“inflazione di fondo”, che esclude energia, prodotti alimentari e bevande alcoliche i cui prezzi tendono ad essere più volatili, è stata del 5,2 per cento. Pur registrando una riduzione di solo tre decimi è stata la più bassa da maggio dello scorso anno. È questo un dato confortante.
La Spagna, così, continua ad essere uno dei paesi con il tasso d’inflazione più moderato. Lo sostiene il Ministero dell’Economia che fa anche notare come sia anche tra quelli di maggior crescita economica dell’eurozona. Sottolinea che l’economia spagnola si sta consolidando come una delle più solide d’Europa. E attribuisce la stabilità dei prezzi ai provvedimenti opportunamente approvati dal Governo, che avrebbero favorito la competitività delle aziende.
Nonostante tutto, preoccupazioni vengono espresse dalla seconda vicepresidente e ministra del Lavoro Yolanda Díaz. Infatti, ha affermato, nel corso di un dibattito con esperti nella materia, che il Governo ha applicato strategie politiche provvisorie che non erano mai state prese prima. Queste, a fine anno, probabilmente non saranno rinnovate, arrecando gravi disagi all’economia familiare; disagi che potrebbero avere conseguenze sui consumi e sui prezzi.
Redazione Madrid