CARACAS– Niente da fare. La produzione petrolifera venezuelana, a settembre, è stata di 762mila barili di greggio al giorno. Da agosto, grazie anche agli sforzi della Holding nordamericana Chevron, era riuscita a superare gli 800mila barili e raggiungere anche gli 820mila ad agosto. Ora, secondo il rapporto mensile dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (Opec), la produzione, con una riduzione di 58mila barili pari ad un 7,07 per cento, sarebbe di nuovo sotto gli 800mila barili. Fonti non ufficiali sono più pessimiste e indicano che la produzione, a settembre, sia stata di 733mila barili.
Il Paese era riuscito a superare la produzione di 800mila barili al giorno a maggio, trainata dai progetti di Chevron. Da quando la holding petrolifera nordamericana ha ricevuto i permessi per riprendere la produzione in Venezuela, l’estrazione di greggio è aumentata del 10,6 per cento, nel corso della prima metà dell’anno. Chevron avrebbe contribuito alla ripresa con il 17 per cento della produzione totale: una media compresa tra i 120mila e i 130mila barili al giorno.
Il presidente di Pdvsa, Pedro Rafael Tellechea ha attribuito la crescita della produzione nell’ultimo semestre alle strategie adottate dal presidente Maduro. Il capo dello Stato ha promesso che a fine anno la produzione petrolifera del Paese sarebbe stata di un milione di barili al giorno. È questa una promessa che gli esperti, visto l’andamento altalenante della produzione, considerano improbabile che possa tener fede. Dal canto suo, Tellechea si è fissato un obiettivo di un milione 759mila barili al giorno entro il 2024.Un traguardo considerato impossibile, visto le difficoltà estrattive che presenta PDVSA.
Redazione Madrid