Meloni: “Tsunami tecnologico, il Governo a tutela degli interessi nazionali”

La premier Giorgia Meloni in occasione dell'apertura dei lavori di ComoLake 2023. (Ufficio stampa)

MADRID. – “La trasformazione digitale è tra le sfide più complesse che siamo chiamati ad affrontare. L’internet delle cose, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi di autoapprendimento, la realtà immersiva del metaverso stanno trasformando il mondo che ci circonda e il nostro modo di relazionarci.

Siamo di fronte ad un vero e proprio tsunami tecnologico, che rimodella continuamente il nostro ambiente vitale e che dobbiamo saper affrontare per non esserne travolti. Penso, ad esempio, al divario che l’evoluzione tecnologica ha creato tra le competenze necessarie per affrontare la nuova era digitale e la reperibilità di persone in possesso di tali conoscenze.

Per questo il Governo sta portando avanti una strategia digitale in grado di centrare sostanzialmente due obiettivi: un’ampia diffusione delle nuove tecnologie tra i cittadini e nella Pubblica Amministrazione e la tutela degli interessi nazionali, riducendo la dipendenza da Stati terzi”.

Così la premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori di ComoLake 2023. “Siamo impegnati su diversi fronti – ha precisato -: la creazione di un’identità digitale unica, il wallet digitale, il miglioramento del Fascicolo Sanitario Elettronico, il cloud della Pubblica Amministrazione, la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’ampliamento all’intero territorio nazionale della connessione a banda larga, che serve a garantire anche nelle zone rurali, collinari e insulari, una rete internet che sia ad alta velocità”.

La sfida dell’intelligenza artificiale

Però, avverte Meloni, “c’è una altra sfida cruciale nella quale l’Italia intende essere protagonista, che è proprio quella legata all’intelligenza artificiale. Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo quello di ottimizzare le capacità umane, che si concentrava sulla sostituzione del lavoro fisico in un mondo nel quale l’uomo rimaneva al centro.

Oggi, invece, viviamo una realtà nella quale è l’intelletto che rischia di essere soppiantato, con conseguenze che possono essere imprevedibili. Conseguenze imprevedibili sul mercato del lavoro, per esempio, portando di fatto a maggiori disuguaglianze e a sempre più inique concentrazioni di potere. Sarebbe per noi un errore imperdonabile considerare l’intelligenza artificiale come una sorta di dominio senza regole che invece dobbiamo immaginare a tutela dell’uomo e dell’umanità.

Però è una sfida che le singole Nazioni non possono e non sono in grado di affrontare da sole. Lo abbiamo ribadito in molte sedi, anche all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ne parleremo ad alto livello nel corso della Presidenza italiana del G7 nel 2024: la comunità internazionale deve lavorare insieme per sviluppare meccanismi di governance globale che siano in grado di garantire che le applicazioni di questa nuova tecnologia siano un’opportunità al servizio dell’uomo”.

(Redazione/9colonne)

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