MADRID. – Alle cinque del mattino è stata rimossa la carcassa del bus elettrico precipitato nella serata di ieri sotto il cavalcavia di Mestre, provocando la morte di 21 persone (di cui sette al momento sono state identificate) nonché il ferimento di altre 15, cinque delle quali in condizioni gravissime.
Quattro dei ricoverati in terapia intensiva non sono stati ancora identificati. A dare informazioni sui ricoverati è stato questa mattina il presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ha spiegato che tra essi “ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni” nonché “due fratellini”.
“Le salme sono state trasportate all’obitorio di Mestre, e come sanità abbiamo organizzato un’accoglienza per i parenti, attivando anche un supporto psicologico – ha detto il governatore intervenendo a Non Stop News su RTL 102.5 -. Affrontiamo anche la sfida della diversità linguistica, data la provenienza di molte nazioni coinvolte”.
Sul pullman, che serviva un campeggio di Marghera, viaggiavano infatti turisti di nazionalità ucraina, spagnola, croata e francese. Zaia ha inoltre spiegato che quello della tragedia era “un pullman elettrico di recente costruzione” ovvero del 2022.
Il presidente del Veneto ha inoltre ribadito l’assoluta affidabilità dell’autista, il 40enne Alberto Rizzotto, trevigiano, deceduto anch’egli nella tragedia: “un giovane del mio territorio – lo ha ricordato Zaia, commosso – una persona conosciuta e stimata”.
Cosa è successo
Interrogato sulle possibili cause del disastro, il governatore ha spiegato di voler “lasciare ai tecnici la ricostruzione della dinamica, basandoci sulle testimonianze delle persone in loco, le telecamere di bordo e le videocamere di sorveglianza. Si ipotizza un possibile malore dell’autista, poiché ho visto personalmente cosa può accadere quando una persona si sente male al volante, il che potrebbe spiegare l’incidente del pullman. Gli inquirenti diranno ciò che è accaduto”.
(Redazione/9colonne)