MADRID. -Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nota di aggiornamento al Def, il documento che fissa i principali riferimenti economici entro su cui si reggerà la prossima legge di Bilancio. Secondo la Nadef, il Pil è stimato allo 0,8% nel 2023, al 1,2% nel 2024, e rispettivamente all’1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026.
Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL, il documento indica un deficit tendenziale a legislazione vigente del 5,2 per cento nel 2023, del 3,6 per cento nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1 per cento nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3 per cento nel 2023 e del 4,3 per cento nel 2024.
Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6 per cento e il 2,9 per cento. Il rapporto debito pubblico/PIL per il 2024 è previsto al 140,1 per cento. Il tasso di disoccupazione è previsto in riduzione al 7,3 per cento nel 2024 (dal 7,6 per cento previsto per il 2023).
“Il quadro della Nadef si ispira a principi di serietà e responsabilità. Crediamo di aver fatto le cose giuste. L’asticella è stata posta a livello di ragionevolezza. Il debito non diminuisce come auspicato perché il conto da pagare dei bonus edilizi, in particolare del Superbonus, è quei famosi 80 miliardi, in aumento, in 4 comode rate”, afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Meloni: Lavoriamo alla manovra all’insegna della serietà
“Il Governo ha approvato alcuni importanti provvedimenti – afferma Giorgia Meloni, presidente del Consiglio -: Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all’insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”.
Obiettivo ridurre la pressione fiscale
La NADEF predisposta dal Governo – fa sapere Palazzo Chigi – tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva, con l’aumento dei tassi d’interesse, e le conseguenze della guerra in Ucraina.
Il quadro di finanza pubblica riflette un’impostazione prudente, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia in corso. Tale rallentamento e l’andamento dell’inflazione richiedono tuttavia una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Anche grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione. Resta in ogni caso confermato l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale in maniera più decisa nel corso della legislatura.
Gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare riflettono tale impostazione: conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024; prima fase della riforma fiscale; sostegno alle famiglie e alla genitorialità; prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità; conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR; rifinanziamento delle politiche invariate.
(Redazione/9colonne)