MADRID. – Talmente europeista che il suo ultimo atto politico, forse, è stato aver messo nella stessa aula la premier Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron e quello tedesco, Franz-Walter Steinmeier, in giornate convulse tra Italia, Francia e Germania sull’immigrazione, il fenomeno che forse lui per primo cercò di regolare.
I funerali laici di Stato del presidente emerito Giorgio Napolitano a Montecitorio hanno ispirato l’incontro, durato un’ora e mezza, tra Meloni e Macron: un incontro che Palazzo Chigi definisce “lungo e cordiale incontro con il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron” e nel corso del quale i due leader hanno discusso delle principali tematiche internazionali, con particolare attenzione proprio alla gestione del fenomeno migratorio e alle priorità economiche europee in vista del Vertice “Med 9” di venerdì a Malta e del Consiglio Europeo informale di settimana prossima a Granada. Un faccia a faccia benedetto anche dal vicepremier Matteo Salvini, a Messina per un incontro con la società che si occupa del ponte, che ha assicurato “totale fiducia e totale sintonia in Giorgia e nell’intero governo”.
Salvini assicura di non essere stato messo al corrente dei contenuti dell’incontro Meloni-Macron, spiegando però che se ne parlerà in Consiglio dei ministri domani. Consiglio dei ministri nel quale dovrebbe arriva la bozza del nuovo decreto per affrontare l’emergenza, in cui si ipotizza l’utilizzo della Guardia Costiera negli hotspot in caso di sovraffollamento, la possibilità dell’aumento in deroga del 50% della capienza dei centri di prima accoglienza, la possibilità di espulsione in caso di condanna per falsa attestazione dell’età anagrafica.
Se sul fronte francese, diventato caldo dopo la decisione di Parigi di rafforzare i controlli al confine Mentone-Ventimiglia, il cielo sembra rasserenarsi, restano alte le tensioni con la Germania, nonostante la presenza di Steinmeier per l’ultimo saluto a Napolitano: Berlino ha fatto sapere che risponderà alla lettera con la quale Meloni ha espresso stupore per il finanziamento alle ong, ma intanto oggi si registra l’attacco di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che ad Affaritaliani spiega la propria teoria: “Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”.
(Redazione/9colonne)