MADRID – È iniziata una settimana determinante per il futuro politico di Alberto Núñez Feijóo e del Partito Popolare. Domani, infatti, il presidente dei “popolari” si presenterà al Parlamento per chiedere la fiducia. Salvo sorprese, la candidatura del presidente del Partito Popolare sembra condannata alla bocciatura. Non dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei consensi in prima votazione (176 voti), e neanche la maggioranza relativa in seconda votazione.
Cuca Gamarra, Segretario Generale del Partito Popolare, invitata al programma “Las Mañanas” di Rne, ha affermato che Alberto Núñez Feijóo, nel dibattito sulla fiducia difenderà “un progetto che riscatta la dignità e la difesa degli spagnoli”. Sarà un progetto, ha tenuto a puntualizzare, che “propone un Governo per tutti e non per soddisfare le richieste di alcuni indipendentisti”.
La numero 2 del Partito Popolare ha negato che il suo partito stia incoraggiando i deputati del Psoe a disertare e a votare la candidatura di Núñez Feijóo. L’appello, ha precisato, è alla “coscienza” perché, a detta dell’esponente dei “popolari”, risulta evidente l’inganno del Psoe. Ha segnalato che “appena due mesi fa Pedro Sánchez e tutti i dirigenti socialisti affermavano che sarebbe stato rispettato lo Stato di diritto”. E che “i profughi” della giustizia sarebbero stati processati.
Gamarra ha sostenuto che Sánchez pretende creare un clima di tensione “nell’ambito della politica spagnola nel denunciare un appello del Partito Popolare” al voto dei socialisti.
Se Gamarra afferma che il Partito Popolare si oppone a qualunque proposta di amnistia, l’ex deputato di “En Comú Podemos”, Jaume Asens, sottolinea che il provvedimento “rappresenta un cammino irreversibile”.
Asens è tra i principali i protagonisti dei negoziati tra Sumar e l’indipendentismo catalano. Ha spiegato che l’amnistia “non è una moneta di scambio”; ma un movimento di fondo utile ad un dibattito sulla “questione territoriale”.
Dal canto suo, Pilar Alegria, ministra dell’Educazione, invitata al programma “En la mañana” di Rtve, ha insistito che “questo è il momento di Núñez Feijóo”. E che tocca al candidato del Partito Popolare presentare il programma di governo per chiedere la fiducia.
La ministra non è voluta entrare nei dettagli circa un probabile incarico a Pedro Sánchez, qualora la candidatura di Feijóo fosse bocciata. Si è limitata ad affermare che si “darà continuità a una politica di riavvicinamento e dialogo nella Catalogna”.
A differenza di Alberto Núñez Feijóo, che oggi non ha in agenda attività pubbliche per dedicarsi agli ultimi dettagli del suo discorso di domani al Parlamento, Pedro Sánchéz è intervenuto alla cerimonia di commemorazione del “Día Europeo de la lengua” presso l’Istituto Cervantes.
Sánchez, nel corso del suo intervento, ha ritenuto importante “ascoltare nel Congresso le lingue nelle quali i nostri compatrioti illustrano la realtà della Spagna”. A suo avviso era imprescindibile, poiché “le lingue sono parte della nostra eredità culturale”.
Ha precisato che “proteggere una lingua “è una decisione politica” così come lo è quella di “censurarla”.
Redazione Madrid