Pensioni, Inps: “Speranza vita operai 5 anni in meno di dirigenti”

Il presidio dei sindacati di base contro le morti sul lavoro dopo la tragedia di via Genova davanti all'Ispettorato del Lavoro,
Presidio dei sindacati di base contro le morti sul lavoro davanti all'Ispettorato del Lavoro, Archivio.. ANSA/JESSICA PASQUALON

ROMA. – “La speranza di vita varia significativamente in funzione del ‘reddito coniugale’, che consente una caratterizzazione più accurata delle disponibilità, soprattutto per le donne il cui reddito individuale in molti casi non riflette correttamente le risorse a disposizione. Oltre al reddito, si è tenuto conto della gestione previdenziale (che riflette, anche se in modo imperfetto il tipo di attività lavorativa) e della regione di residenza del pensionato che ne coglie il contesto socioeconomico.

L`analisi mostra che la mortalità varia in modo molto significativo al variare di queste caratteristiche. Per esempio, la speranza di vita a 67 anni di un ex lavoratore dipendente con ‘reddito coniugale’ nel primo quinto della distribuzione è di quasi 5 anni inferiore a quella di un ex contribuente ai fondi Inpdai (il fondo previdenziale dei lavoratori dirigenti di impresa, confluito in Inps dal 2003), volo e telefonici nel quinto più alto della distribuzione”. E’ quanto rileva il XXII rapporto annuale dell’Inps.

“Per le donne le differenze sono minori, ma comunque importanti – sottolinea l’istituto – una residente in Campania nel primo quinto della distribuzione del reddito ha una speranza di vita di quasi 4 anni inferiore a una residente in Trentino-Alto Adige con reddito nel quinto più alto. La presenza di differenze così significative è problematica dal punto di vista dell`equità ed anche della solidarietà in quanto l`attuale sistema previdenziale applica al montante contributivo un tasso di trasformazione indifferenziato, che presuppone speranza di vita indifferenziata.

Il non tener conto del fatto che i meno abbienti hanno una speranza di vita inferiore alla media risulta inevitabilmente nell`erogazione di una prestazione meno che equa a tutto vantaggio dei più abbienti”.

(Vis-Mlp/askanews)