Spagna, cresce ancora l’inflazione: 2,6 per cento in agosto

Inflazione in aumento

MADRID – Cresce il costo della vita in Spagna. Lo conferma l’Istituto Nazionale di Statistiche (Ine). L’inflazione ad agosto è stata del 2,6 per cento, tre decimi in più che a luglio. Per secondo mese consecutivo, quindi, i prezzi crescono interrompendo la tendenza alla moderazione mostrata dall’inizio dell’anno.

L’Ine attribuisce la crescita dell’inflazione all’incremento dei prezzi del carburante. Ma non sono stati solo questi ad aumentare. Infatti, mentre latte, formaggi e uova hanno mostrato un certo equilibrio e carne, pane e cereali sono cresciuti ad un ritmo inferiore a quello di luglio, l’olio d’oliva, lo zucchero e il riso hanno subito un incremento anche superiore al 50 per cento. È stato questo il caso dell’olio d’oliva che ha superato anche i 10 euro il litro.

Da agosto del 2021, i generi alimentari hanno registrato un aumento dei prezzi del 25,72 per cento. Nel caso dell’olio d’oliva, poi, questo incremento è stato del 114,8 per cento. E cioè, il suo prezzo si è più che duplicato.

Nonostante l’inflazione spagnola sia di gran lunga inferiore a quella della stragrande maggioranza dei paesi dell’eurozona, incide grandemente sul potere d’acquisto degli spagnoli e sulla qualità della vita delle famiglie.

L’Ine ha confermato che l’inflazione sottostante, quella che non tiene in conto alimenti freschi e prodotti energetici e mostra, quindi, la variabilità dei prezzi al consumo in maniera più precisa rispetto all’inflazione generale, è stata del 6,1 peer cento, un decimo meno rispetto a luglio e tre punti al di sopra dell’indice generale.

La ministra dell’Economia, Nadia Calviño, in un video ha fatto notare come l’economia spagnola, nonostante tutto, “si conferma come quella europea con maggiore crescita e minore inflazione” e ciò, ha sottolineato la titolare di Economia, “aiuta la competitività dell’industria” e ha effetti positivi “sul potere d’acquisto dei salari.

L’inflazione è cresciuta con più forza a Melilla (4,5 per cento) e Ceuta (3,9 per cento), nelle Isole Canarie (3,5 per cento) e in Cantabria (3,2 per cento) e nelle Isole Baleari (3,1 per cento).

Redazione Madrid

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