Zaki rilasciato dal carcere, da stamattina è libero

Patrick Zaki festaggia la sua liberazione dal carcere egiziano. (ANSA)

MADRID. – Patrick Zaki è stato rilasciato stamattina dal carcere, dopo che ieri gli è stata concessa la grazia dal presidente egiziano Al-Sisi. Appena libero, ha abbracciato la madre Hala Sobhy, che lo aspettava all’uscita insieme al padre George, alla sorella Marise, alla fidanzata Reny Iskander e all’amica Yousra El Klesly.

Nella sua prima dichiarazione, dopo essere stato rilasciato dalla Direzione di polizia di Nuova Mansura, l’attivista per i diritti umani ha assicurato di voler tornare in Italia prima possibile, così da raggiungere Bologna e riabbracciare i suoi colleghi e amici universitari.

Zaki, inoltre, ha ringraziato per il sostegno ricevuto durante tutta la vicenda che l’ha visto protagonista, a partire dal suo arresto all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio del 2020. Ha aggiunto anche un ringraziamento ai componenti del Dialogo nazionale, per gli appelli lanciati negli ultimi due giorni.

La sentenza era stata emessa dal tribunale di Mansura, che lo aveva giudicato colpevole di diffusione di notizie false in relazione ad un articolo che Zaki ha scritto nel 2019 a tema attentati dell’Isis e su due casi di presunte discriminazioni di copti, i cristiani d’Egitto.

L’Egitto concede la grazia

Il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, ieri ha concesso la grazia al ricercatore Patrick Zaki, condannato il giorno prima a tre anni di reclusione, dei quali quasi due già scontati. “Patrick Zaki ha ricevuto la grazia dal presidente della Repubblica egiziana e voglio ringraziare il presidente Al-Sisi per questo gesto molto importante –  il commento in un video su Facebook del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni –

Fin dal nostro primo incontro, lo scorso novembre, io non ho mai smesso di porre la questione. Ho sempre riscontrato da parte sua attenzione e disponibilità e voglio ringraziare l’intelligence e i diplomatici tanto italiani quanto egiziani, che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata”.

Per Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “In politica contano i fatti. In politica contano i risultati. Ci sono stati fatti e risultati positivi che hanno portato alla liberazione del giovane Zaki”.

Intanto la città di Bologna si prepara a festeggiare il rientro di Zaki: “Illuminiamo di giallo Palazzo Re Enzo in Piazza Maggiore per celebrare questa notizia straordinaria – ha fatto sapere Matteo Lepore, sindaco di Bologna – Attenderemo Zaki in Comune, speriamo presto, dove gli consegneremo la cittadinanza onoraria che gli abbiamo conferito, staccheremo insieme lo striscione che avevamo affisso per chiedere la sua liberazione e lo accoglieremo con una grande festa popolare in Piazza Maggiore, come siamo abituati a fare nella nostra città, dove lo possiamo ben dire non si lascia indietro nessuno. Batterci per Patrick per noi è stato importante, perché Bologna è questo”.

(Redazione/9colonne)

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