ROMA. – Patrick Zaki è stato condannato in Egitto a 3 anni di carcere, senza possibilità di appello e cassazione, ed è già stato arrestato in Tribunale, dove si trovava per la lettura della sentenza. Il ricercatore sarà trasferito presso la stazione di polizia di Gamasa, al Cairo. Zaki, ricercatore presso l’Egyptian Initiative for Personal Rights, è stato condannato a tre anni di carcere dal Tribunale per la sicurezza dello Stato di emergenza, sulla base di un articolo di opinione pubblicato nel 2020.
Zaki, che ha già scontato 22 mesi sotto custodia cautelare, dovrà scontare secondo i suoi legali, solamente i restanti 14 mesi. Solo pochi giorni fa lo studente egiziano, cittadino di Bologna, si era laureato da remoto, non avendo ottenuto l’autorizzazione a venire a Bologna per discutere la tesi. L’aula della Camera ha iniziato la seduta con alcuni interventi relativi alla sentenza.
“Il governo italiano dovrebbe richiamare l’ambasciatore italiano e dire una cosa molto chiara: che non si fanno affari con chi non protegge i diritti umani” ha affermato Angelo Bonelli. “Siamo sconcertati come tutto il Paese, il ministro Tajani venga al più presto in aula per spiegare le iniziative che intende prendere” ha affermato Federica Onori del Movimento 5 Stelle, parlando della condanna a 3 anni comminata in Egitto a Patrick Zaki.
E Benedetto Della Vedova, anche in riferimento al recente memorandum siglato dall’Europa con la Tunisia, sottolinea: “Altro che stabilità e contenimento dei flussi migratori, pensare di fare pressione con i paesi rivieraschi sul tema dei diritti umani è una utopia”. Per il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, quello verificatosi oggi è “il peggiore degli scenari possibili”.
E anche l’Università Alma Mater di Bologna, tramite il rettore Giovanni Molari, parla di “terribile notizia che giunge del tutto inattesa, mentre abbiamo ancora negli occhi l’immagine di Patrick neolaureato con lode nel corso che gli ha fatto scegliere Bologna. Speriamo non sia confermato che questa sentenza significa altri 14 mesi di carcere: sarebbe un’ingiustizia e un dolore immenso per Patrick, per tutti i suoi cari, per tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e resistito con lui. Tutta l’Alma Mater gli è vicina in questi momenti”.
(Redazione/9colonne)