Nations League, gli azzurri cedono alla Spagna. Mancini ammette i suoi errori

Leonardo Bonucci cerca di intercettare un tiro di Alvaro Morata in Italia-Spagna (1-2) nella semifinale della Nations League. EPA/MAURICE VAN STEEN

MADRID. – Per la Nazionale di Roberto Mancini continuano i problemi. Altro inciampo ieri sera, nella semifinale di Nations League ad Enschede. Azzurri sconfitti 2-1 dalla Spagna ed addio trofeo. Tutto come due anni fa, quando gli azzurri furono eliminati proprio dalla Spagna in semifinale. E con lo stesso identico risultato.

Bonucci horror, poi la reazione

La partita di ieri sera non era iniziata sotto i migliori auspici: pronti-via e gli azzurri erano già sotto: Yeremy Pino sfrutta un clamoroso errore in fase difensiva di Bonucci e dopo appena 3 minuti porta avanti le Furie Rosse. La reazione dei ragazzi di Mancini è però immediata e convincente: già dopo pochi minuti Immobile trasforma un rigore guadagnato fortunosamente da Zaniolo che, dopo aver svirgolato una conclusione, manda il pallone casualmente a toccare il braccio largo di un avversario in area.

Seguono altri minuti di buona Italia, culminati con il gol annullato a Frattesi (tra i migliori in campo) per fuorigioco. Ma è proprio quando ci si aspetta l’acuto azzurro che sale invece in cattedra la Spagna che, nella ripresa, a un paio di minuti dal 90’, trova con Joselu il gol del definitivo 2-1.

E’, questa, la rete che condanna gli azzurri all’eliminazione e fa felice De la Fuente, Ct iberico. Ora la Spagna si giocherà la finale di Rotterdam domenica prossima alle 20.45 contro la Croazia. La Nazionale azzurra dovrà accontentarsi della “finalina” contro l’Olanda per il terzo posto (domenica alle ore 15,00).

Scatta il campanello d’allarme

Al di là del gol decisivo subito nei minuti finali del match, l’Italia è apparsa lontana parente della formazione capace di dominare in Europa fino a qualche anno fa. Ai pericolosi scadimenti di forma da parte degli uomini una volta più autorevoli (l’errore di ieri sera di Bonucci è stato davvero clamoroso), ha fatto seguito in questi ultimi tempi anche un calo nelle motivazioni e nell’autostima.

Sul banco degli imputati sale anche il Commissario Tecnico Roberto Mancini che ieri, nell’immediato dopopartita, ha ammesso con sincerità di aver sbagliato qualcosa dal punto di vista tattico, disegnando un’Italia con un modulo non appropriato, senza che le sostituzioni effettuate nella ripresa (Chiesa su tutti) abbiano modificato la situazione, con una squadra poco propositiva e che ha accettato passivamente il possesso palla degli spagnoli, maestri in questo campo.

Ora, come detto, la finale per in terzo posto contro l’Olanda di domenica prossima. Poi riflettori puntati sulle qualificazioni europee di settembre (primo impegno in trasferta il 9 contro la Macedonia del Nord). Gare che saranno decisive per scrivere il futuro di una Nazionale mai così discontinua nei risultati.

(Redazione/9colonne)

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